CON SARA TRA I CANI DI BUCAREST
(fonte: animalieanimali.it)
11 nov 03 - M. D’Amico

A colloquio con la Turetta che si è trasferita per un anno in Romania per aiutare i tantissimi animali che vivono in condizioni estremamente disagiata. Il racconto di una ragazza coraggiosa che ha vissuto in una zona difficile e combattuto contro la diffidenza dei residenti.


11 novembre 2003 - Una ragazza coraggiosa che ha lasciato tutto e tutti per dedicarsi anima e corpo ai cani rumeni. E’ la storia di Sara Turetta che nell’ottobre 2002 si è trasferita a Cernavoda, 20.000 abitanti e 2000 randagi, uno dei centri più poveri e degradati della Romania.

Sara cosa hai trovato in terra rumena?
Ho trovato alcolismo, violenze familiari, disoccupazione, scarsa cultura del lavoro, prostituzione. La mia è stata una vera sfida perché mi sono occupata di animali e non di uomini.

In questo periodo cosa avete fatto in concreto?
Abbiamo ristrutturato un vecchio edificio in decadimento e trasformato in ospedale-pronto soccorso-centro di sterilizzazione per cani e gatti randagi. Una camera operatoria, 3 camere per la degenza post-operatoria e un magazzino. Intorno, 400 mq di recinti per accogliere cuccioli, cani anziani, feriti, rifiutati dai padroni. Attualmente sono una settantina in tutto.

Cosa prevede il vostro progetto?
Il progetto prevede la sterilizzazione e il rilascio, nel territorio di provenienza, dei cani castrati. Questo è l’unico sistema logico e sensato in realtà dove il randagismo è un fenomeno così drammatico e numericamente consistente. Gli animali, trattenuti 3 giorni dopo l’intervento, vengono riportati nel loro branco con un segno identificativo sull’orecchio. Solo quelli anziani, molto malati e i cuccioli in difficoltà vengono trattenuti al rifugio e vi rimangono in via definitiva. Di solito i cani sono felici di tornare sulla strada, là dove hanno condizioni accettabili di vita. Ovvio che un padrone li renderebbe più felici, ma si tratta di un’utopia.

Quanti animali avete sterilizzato in questo periodo?
In 1 anno abbiamo sterilizzato 802 animali (il numero cresce ogni giorno, questa è la cifra ad oggi). 75% cani, 25% gatti. Trattiamo anche gratuitamente gli animali delle persone povere.

Oltre alla sterilizzazione, portate avanti altre attività?
Sì quella di pronto soccorso dei tantissimi cani feriti, investiti, avvelenati. Miglioramento delle condizioni di vita dei cani tenuti alla catena nei cortili dei rumeni, spesso senza acqua e cibo e con niente che li protegga dal freddo. Comperiamo catene di 3-4 metri e cerchiamo di attrezzare l’area in cui l’animale è tenuto. Ovviamente, non sempre ci viene consentito.

Come vi siete organizzati dal punto di vista dei fondi?
Possiamo fare tutto ciò perché il costo della vita, in Romania, è molto basso: 120 euro mese il salario di un lavoratore al rifugio, 6 euro una sterilizzazione. Rimane il problema del mangime, al contrario molto costoso, per il quale lanciamo un appello alle aziende che volessero donare cibo in scadenza da poter inviare in Romania. Il 90% dei medicinali che utilizziamo viene donato con grande generosità dai sostenitori italiani e svizzeri.

Qual è il tuo sogno?
Il mio sogno è quello di realizzare una clinica mobile che attraversi tutto il sud della Romania, in assoluto la zona più disastrata e bisognosa di un intervento sul fronte del randagismo. Una clinica ci consentirebbe di sterilizzare centinaia di animali nei villaggi, dove non esiste neppure un medico veterinario, e di curare quelli malati che muoiono senza nessuna possibilità di cura. Abbiamo inoltre diverse richieste da comuni limitrofi a Cernavoda che vorrebbero sterilizzare e non più uccidere i propri randagi, ma la mancanza di fondi purtroppo non ce lo consente, almeno allo stato attuale.

Per chi volesse aiutare Sara Turetta:
Telefono/Fax: 02 93.87.11.32 Cell. 335 52.98.338
Conto corrente postale intestato a:
Vitadacani, via Mazzini 4, 20020 Arese (Milano)
Conto corrente 13545264
Causale: progetto Romania

Per informazioni: www.canibucarest.it
oppure www.vitadacani.org

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L'APPELLO DI SARA

Milano, 3 Novembre 2003

Lo so, alla maggior parte di voi sembrerà assurdo che io guardi alla mia Italia, dopo 4 mesi nel sud della Romania, come ad un paradiso terrestre.
D'accordo, forse non è proprio così, ma provate a passare 120 giorni senza acqua calda né riscaldamento, guidando su un asfalto pieno di buche tra cavalli macilenti e randagi sbudellati, allungando ogni giorno mazzette a veterinari senza scrupoli e discutendo con burocrati corrotti che vogliono estorcerti denaro e anche voi, tornando a Milano, penserete: tutto sommato, di passi avanti, negli ultimi 50 anni, ne ha fatti la nostra Italia!

Se da un lato le sterilizzazioni a Cernavoda sono procedute a ritmo incessante, (anche ad ottobre abbiamo superato il centinaio, oltre a 23 cuccioli salvati dalla strada e 12 interventi di pronto soccorso), dall'altro dobbiamo registrare un calo vertiginoso delle offerte in Italia e Svizzera; un calo che sta mettendo in grave pericolo la sopravvivenza del nostro intervento in Romania.

Sono rientrata per ricaricare le pile, (nel bilancio delle ultime due settimane dobbiamo inserire un cane decapitato senza ragione con un'ascia, accanto alla discarica ufficiale di Cernavoda, e uno eliminato mescolando chiodi alla sua pappa. Era aggressivo, ho tardato ad intervenire per prelevarlo e gli abitanti si sono fatti giustizia da soli).
Ma soprattutto sono tornata per cercare uno sponsor, qualcuno che ci permetta di non buttare a mare gli sforzi enormi fatti nell'ultimo anno e di continuare il lavoro.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma abbandonare ora vorrebbe dire veder fallire tutto tra un anno, poiché abbiamo raggiunto solo il 50% dei randagi presenti sul territorio, e solo superando la soglia del 90% potremo cantare vittoria.

I tanti problemi dei canili italiani, la congiuntura economica negativa, lo so, è difficile per tutti. Ma quando vedo i miei 70 ospiti del rifugio e i miei randagi in degenza, faccio fatica ad accettare che dalla mancanza di soldi debba dipendere la loro sopravvivenza. Eppure è così.

Speriamo che la tradizionale generosità natalizia ci aiuti ad andare avanti, così come l'intervento all'interno del programma di Licia Colò, e l'articolo che dovrebbe presto venir pubblicato sul settimanale P.

Ci stiamo inoltre inventando una fonte di reddito, anche in Romania. Chiunque conoscesse negozi o aziende che devono mandare al macero biancheria, vestiti o accessori, è pregato di contattarci: ogni centesimo che ricaveremo dalla loro vendita a Bucarest servirà a dare un futuro all'ospedale-rifugio di Cernavoda, che migliaia di randagi ha già salvato e molti di più salverà in futuro, se ce ne verrà data la possibilità.


Sara T
335 5298338


Per informazioni: www.canibucarest.it
oppure www.vitadacani.org