Estratto del messaggio del 05/09/2003 alla mailing-list di Oltre la specie
URGENTE
Facciamo
nostra la protesta lanciata a Roberta Bartocci, LAV Sede Nazionale
Il Ministero Giapponese dell'Istruzione, Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia
ha sviluppato un progetto chiamato "National Bio-resources Project"
che prevede l'apertura di un centro per l'allevamento di
scimmie destinate ai laboratori di vivisezione.
Il progetto nella sua fase iniziale consisterà nel raccogliere scimmie che
sovraffollano gli zoo per poi allevarle ed inserirle in procedure sperimentali
tra cui anche le più cruente sulla neurobiologia dei primati non umani.
Il progetto viene falsamente pubblicizzato come un esempio di avanguardia della
scienza nipponica a differenza dell'Europa che, invece, sta abbandonando la
ricerca sulle grandi scimmie. Rinunciare a questo progetto e dirigersi sulla
strada delle metodologie alternative all'impiego di animali significa progredire
e svolgere una ricerca veramente scientifica. L'associazione giapponese JAVA –
Japan Anti-Vivisection Association ci ha chiesto di partecipare alla protesta (entro
il mese di settembre).
Scriviamo a:
[email protected]
Minister of Education, Culture, Sports, Science and Technology
e per conoscenza a:
[email protected]
E in copia nascosta (BCC) a [email protected]
Yuichi Hasegawa
Executive Director of JAVA
JAVA Japan Anti-Vivisection Association
http://www.java-animal.org/
Honourable Minister of Education, Culture, Sports,
Science and Technology
I write you in order to protest against the "National Bio-resources
Project", which plans to increment the use of monkeys in the field of
scientific research. I'm convinced that animal tests are not acceptable, both
on ethical and scientific grounds.
I ask you to reconsider the Government decision on the subject.
Best regards
(nome e cognome)
(città)
(Stato)
Dopo quattordici anni di moratoria, il governo islandese ha deciso di autorizzare la pesca di cinquecento cetacei "per ragioni scientifiche".
Facciamo sentire la nostra voce!
In fondo l'articolo completo.
I recapiti presso cui possiamo protestare:
Consolati dell'Islanda
Genova: [email protected]
Messina: fax: 090.718474
Napoli: fax: 081.5753083
L'ambasciata d'Islanda in Italia fa riferimento a quella di Parigi:
[email protected]
E in copia nascosta (BCC) a [email protected]
Messaggio-tipo:
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Con la presente intendo protestare vivamente contro la
riapertura della caccia alle balene in Islanda.
Inutile nascondere un massacro dietro fini "scientifici” che non hanno
motivo di esistere, vi chiedo pertanto di bloccare immediatamente questa
incredibile iniziativa.
Distinti saluti.
Nome e Cognome
Città
Stato
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Articolo completo:
Da: Repubblica.it 18/08/2003
Dopo quattordici anni di moratoria, il governo ha deciso di autorizzare la
pesca di cinquecento cetacei
Balene, l'Islanda riapre la caccia "E' per ragioni scientifiche"
REYKJAVIK - Dopo una moratoria durata 14 anni, l'Islanda ha ripreso ieri
ufficialmente la caccia alla balene. "Siamo fuori", ha detto Gunnar
Johannsson, capitano della "Sigurbjorg", una delle tre imbarcazioni
autorizzate dal ministero della Pesca di Reykjavik alla caccia.
"Intendiamo cominciare a cacciare le balene, ma non dirò
nient'altro", ha aggiunto.
Nei giorni scorsi le autorità islandesi hanno concesso a tre baleniere la
licenza per catturare entro sei settimane 38 balene del tipo Balaenoptera
acutorostrata per ricerca scientifica, in primo luogo per valutarne l'impatto
sulle riserve di pesce. In due anni ne saranno catturate 500.
L'Islanda afferma di dover controllare la popolazione delle balene per
proteggere le riserve di pesce e i mezzi di sostentamento dei pescatori. La
caccia ai cetacei, sostiene, è l'unico mezzo per ottenere informazioni
scientifiche e studiare il regime alimentare dei cetacei esaminando il
contenuto del loro stomaco.
La decisione di Reykjavik è stata fortemente criticata dai governi statunitense
e britannico e dalle organizzazioni ambientaliste e in difesa degli animali. Il
fondo internazionale per il benessere degli animali (Ifaw) ha affermato che non
vi sono basi scientifiche per quest'operazione e che l'Islanda non può usare la
scienza per camuffare il suo desiderio di riprendere la caccia alle balene per
scopi commerciali.
L'organizzazione ambientalista Greenpeace ha richiamato la sua nave
"Rainbow Warrior", attualmente nell'Atlantico meridionale, per una
missione in Islanda, dove dovrebbe arrivare tra circa due settimane. Greenpeace
teme che il permesso del ministero della pesca sia un ulteriore passo verso la
ripresa della caccia a fini commerciali. Un portavoce dell'organizzazione ha
detto che Greenpeace non sta pensando ad "azioni fisiche" nei
confronti dei marinai. Nel 1985 attivisti dell'organizzazione affondarono due
baleniere nel porto di Reykjavik.
La decisione potrebbe avere ripercussioni anche sull'industria turistica del
paese, dove l'osservazione delle balene è sempre una grande attrattiva (e dove
i ristoranti di Reykjavik presentano menù a base di carne di balena). Secondo
un recente sondaggio, il 75 per cento della popolazione islandese (290 mila persone)
è però a favore alla ripresa della caccia alla balena.
La Commissione baleniera internazionale (Cbi) decise nel 1989 una moratoria
della caccia a scopi commerciali dei cetacei. La Norvegia tuttavia sfida il
bando e continua la caccia, così come il Giappone, 700 esemplari catturati
all'anno, ufficialmente a fini scientifici. Le popolazioni della Groenlandia,
della Siberia e dell'Alaska sono autorizzate dalla Cbi a continuare la caccia
"per motivi di sopravvivenza".
URGENTE
Ci segnalano l’apertura delle iscrizioni ad un corso di laparoscopia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma, tale corso prevede l’utilizzo di animali su cui i corsisti potranno “acquisire la necessaria dimestichezza” con la laparoscopia.
Chiediamo tutti la soppressione del corso o la sua modifica evitando l’uso di animali innocenti, uso ingiustificato per ovvie ragioni etiche e di diversità anatomica peraltro segnalate dall’articolo stesso che potrete trovare di seguito.
Scrivere a:
e in copia nascosta (BCC) a: [email protected]
Messaggio-tipo:
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Protesto per l’istituzione del corso di chirurgia laparoscopica che si terrà in data 25-26-27 settembre 2003 e 13-14-15 settembre 2003 durante il quale verranno utilizzati animali come cavie su cui “esercitarsi”.
La chirurgia si impara con anni di seria pratica in sala operatoria e non sugli animali in qualche giorno di vivisezione!
Chiedo l’immediata soppressione del corso o la sua modifica in un corso che NON preveda l’uso di animali.
Distinti saluti
Nome e Cognome
Città
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