Estratto del messaggio del 15/09/2003 alla mailing-list di Oltre la specie

 

 

 

“Ancora due cavalli morti al Palio di Siena del 16 agosto: Alghero, un sauro di sei anni, dopo la prima curva di San Martino si è fermato, zoppicava ad una zampa anteriore e poche ore dopo è stato abbattuto. Big Big, un baio di sei anni, si sarebbe fatto male invece alla seconda curva di San Martino, quando è caduto. Operato per sospetta lussazione interfalangea distale, è morto dopo alcuni giorni. La LAV ha presentato denuncia per maltrattamento di animali, ha chiesto le dimissioni del Consiglio comunale, del Sindaco e del Responsabile del Servizio Veterinario ASL, nonché la revoca del Regolamento comunale del Palio. Il Magistrato incaricato dell'inchiesta ha emesso avvisi di garanzia nei confronti di quattro veterinari della ASL di Siena.”

E’ ora di fare sentire la nostra voce per dire basta una volta per tutte a questo spettacolo indegno

 

Scriviamo a:

[email protected]
 

 

E in copia nascosta (BCC o CCN) a [email protected]

 


Messaggio-tipo: ATTENZIONE NEL MESSAGGIO SUGGERIAMO DUE CONCLUSIONI, SCEGLIETE VOI A VOSTRA DISCREZIONE QUALE INVIARE

Chiarissimo Sig. Sindaco,

 

Le scrivo questa mia per comunicarLe che, a seguito degli "incidenti" che, anche quest'anno, sono tragicamente costati la vita a due innocenti cavalli in occasione del Palio tanto amato dai Suoi concittadini, io ed i miei familiari abbiamo preso la decisione di:

 

1) non acquistare più alcun prodotto di origine senese;

2) sospendere qualsiasi visita e "itienerario turistico" nella Sua città;

3) adoperarci attivamente per propagandare quanto sopra presso amici e conoscenti, e boicottare con qualsiasi altro mezzo lecito a nostra disposizione l'economia e l'immagine di Siena in Italia e nel mondo.

 

finale A: Ciò, fino a quando i Senesi non daranno positivi e concreti segnali della volontà di recepire le proposte che, ormai da anni, vengono periodicamente avanzate dai più sensibili settori dell'opinione pubblica per porre fine alle incredibili sofferenze che gli animali non umani sono costretti a subire prima, durante e dopo il Palio di Siena.

 

Come animalista sono personalmente favorevole alla completa abolizione del Palio di Siena che ai miei occhi rappresenta solamente il protrarsi di una tradizione di maltrattamenti da parte dell'uomo nei confronti degli animali non umani.

 

Distinti saluti.

 

 

finale B: Ciò, fino a quando i Senesi non daranno positivi e concreti segnali della volontà di recepire le proposte che, ormai da anni, vengono periodicamente avanzate dai più sensibili settori dell'opinione pubblica per porre fine alle incredibili sofferenze che gli animali non umani sono costretti a subire prima, durante e dopo il Palio di Siena.

 

Chiedo pertanto che l'Amministrazione comunale di Siena ed i responsabili dell'organizzazione del Palio si adoperino per apporre sostanziali modifiche alla manifestazione in modo da non causare mai più sofferenze e morte degli animali non umani che sono costretti contro la loro volontà a parteciparvi.

 

Distinti saluti.

 

 

None e Cognome

 

Città

 

 

 

Facciao nostro questo appello e vi invitiamo tutti a contribuire:



Lega Abolizione Caccia Sez. Veneto"

[email protected]

 


 Un tuo contributo per salvare i cuccioli di bambi

Cari Amici,
da quando siamo venuti a conoscenza che DAL 16 DICEMBRE A TREVISO I CACCIATORI POTRANNO UCCIDERE BEN 160 CUCCIOLI DI CAPRIOLO e relative mamme lattanti ci stiamo chiedendo come bloccare questa strage autorizzata dalla Provincia di Treviso.

Siamo giunti alla conclusione che l’unica possibilità concreta che abbiamo per bloccare questa strage di innocenti è il ricorso al TAR del Veneto e relativa campagna mediatica.
Un ricorso purtroppo costa molti soldi e noi ne abbiamo già fatti due (Regolamento Guardie Volontarie e Piano Faunistico Venatorio) che ci hanno messo la cassa rosso.
Vi chiediamo quindi un contributo in denaro, anche minimo, da versare sul CCP N.40387441 intestato a

LEGA PER L'ABOLIZIONE DELLA CACCIA - SEZIONE VENETO

con causale

“RICORSO CACCIA CUCCIOLI CAPRIOLO”.


Grazie infinite
LAC Sezione del Veneto

P.S.: per cortesia anticipateci l’entità del vostro versamento a
[email protected]

indirizzo al quale potete chiedere ogni eventuale informazione.

FATE GIRARE QUESTO MESSAGGIO FRA I VOSTRI AMICI

 

 

 

 

Pochi sanno da dove vengono i cavalli che quotidianamente diventano bistecche per i piatti degli italiani, l’associazione VIVA ha avviato una campagna per far conoscere al mondo (e all’Italia in particolare visto che è una delle maggiori importatrici di cavalli dalla Polonia) come vengono trattati i cavalli polacchi e cosa devono subire per poi finire in un macello.

A questo indirizzo troverete una descrizione in italiano e materiale informativo oltre a moduli stampabili per la raccolta delle firme da inviare a VIVA, nella pagina in questione è disponibile anche un video con commento in polacco ma che in realtà non ha bisogno di molte spiegazioni.

 

http://viva.org.pl/cavalli

 

Viva si rivolge agli italiani per avviare una campagna di protesta destinata al governo polacco perché ponga fine a questo ignobile commercio di cavalli trattati in modo disumano, noi facciamo nostra questa protesta.

 

 

Scrivere a:

 

Cancelleria del Primo Ministro Polacco

 

[email protected]

 

e in copia nascosta (BCC o CCN) a: [email protected]

 

 

 

Messaggio-tipo in italiano e polacco:

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Egregio Signor Primo Ministro,

Nonostante il fatto che la maggioranza della società polacca sia contraria all’esportazione di cavalli da macello, Lei permette che questo commercio continui. Nonostante la Corte dei Conti polacca (NIK) abbia condannato questa attività in quanto non regolare ed illegale, i camion non smettono di varcare le frontiere del Suo Paese. Nonostante le condizioni di viaggio non accettabili, la documentazione falsificata, la mancanza di controlli veterinari, i mezzi di trasporto non adatti al compito e le evidenti violazioni della Legge sulla Protezione degli Animali, il Governo polacco favorisce e giustifica la continuazione di questo commercio tanto immorale.

Da molti rapporti pubblicati fin’ora risulta chiaramente che questa attività potrebbe essere fermata all’istante. Suppongo che questo non avvenga per il fatto che Lei preferisca continuare l’attivita in modo illegale invece di fermarla.

Penso che questo atteggiamento selettivo verso la democrazia sia molto preoccupante, specie in un paese che si è liberato dal totalitarismo da così poco tempo.

Gli evidenti profitti finanziari divengono sempre più spesso la giustificazione della crudeltà verso gli animali.

Penso che Lei non debba chiudere gli occhi sulle atrocità che succedono ai cavalli che escono dal il Suo Paese. Albert Schwietzer ci ricorda il perché:

"A nessuno è permesso di chiudere gli occhi sulle sofferenze, o far finta di non averle viste. Che nessuno si liberi dalla responsabilità. Quando un animale viene maltrattato, quando l’urlo degli animali che muoiono di sete durante un trasporto non arriva alle orecchie della gente, quando nei mattatoi succede tanta atrocità, (...), allora la colpa è di tutti noi ..."

Queste parole si riferiscono a tutti noi - e particolarmente ai primi ministri: le persone col potere legale, morale e politico in grado di porre fine a queste atrocità.

Insisto quindi a chiederLe di occuparsi di questo problema.

 

 

Distinti saluti

 

Nome, Cognome, Città, Stato

 

 

 

 

Szanowny Panie Premierze!

 

Mimo iz wiekszosc spoleczenstwa polskiego jest przeciwna eksportowi koni na mieso, zezwala Pan na kontynuacje tego handlu. Pomimo potepienia przez polska  Najwyzsza Izbe Kontroli tego procederu jako nieuregulowanego i nieprawnego, transporty nie przestaja przekraczac granic Panskiego kraju.  Pomimo nieodpowiednich warunkow, zafalszowanej dokumentacji, braku kontroli weterynaryjnej, niedostosowanych pojazdow i razacych naruszen Ustawy o Ochronie Praw Zwierzat, Polski rzad sprzyja kontynuacji i usprawiedliwia ten niemoralny handel konmi.

 

Z wielu opublikowanych raportow, wynika jasno ze proceder ten mozna natychmiast zakonczyc. Przypuszczam ze powodem, iz tak sie nie dzieje jest to, ze woli Pan, aby ten handel kontynuowano nieprawnie, niz aby go zakonczono.

 

Uwazam, ze takie selektywne podejscie do demokracji jest wysoce niepokojace zwlaszcza w kraju, ktory tak niedawno wyzwolil sie spod jarzma totalitaryzmu.

 

Dorazne korzysci finansowe coraz czesciej sa usprawiedliwieniem okrucienstwa wobec zwierzat.

 

Uwazam, ze nie wolno Panu przymykac oczu na to, co dzieje sie z konmi opuszczajacymi Panski kraj. Albert Schweitzer przypomina nam dlaczego:

„Nikomu nie wolno zamykac oczu na cierpienie lub udawac, ze sie go nie dostrzeglo. Niech nikt nie zrzuca z siebie ciezaru odpowiedzialnosci. Kiedy zwierze jest zle traktowane, kiedy krzyk zwierzat usychajacych z pragnienia w czasie transportu kolejowego nie dochodzi do niczyich uszu, kiedy w rzezniach dzieje sie tyle okrucienstwa, (...), wtedy wine ponosimy my wszyscy...”

 

Slowa te odnosza sie do kazdego z nas – ale zwlaszcza do premierow, ktorzy dysponuja prawna, moralna i polityczna sila aby polozyc kres cierpieniom.

 

Usilnie prosze, aby zajal sie Pan powyzsza sprawa.

 

Z powazaniem,

 

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(Nome, Cognome, Città, Stato)