Mobilitiamoci!
Oltre la Specie
APPELLI:
ATTIVISTI PER GLI ANIMALI SUPPORTO DELLA COMUNICAZIONE
**Presentazione
dell'iniziativa ATTIVISTI PER GLI ANIMALI SUPPORTO DELLA COMUNICAZIONE**
L'iniziativa nasce dalla constatazione della realtà attuale.
Macellai vivisettori produttori di cosmetici cacciatori pellicciai dispongono
di budget più o meno illimitati per promuovere (pubblicità) la
propria azienda, prodotto o idea. Sono in genere rappresentati da associazioni
di categoria, sono accreditati presso i media che puntualmente - e spesso gratuitamente
- ne promuovono l'azione (talk show, programmi di intrattenimento, raccolta
di fondi), sono protetti dal legislatore e per talune materie possono contare
su appoggio politico e/o della chiesa (caccia, circo, etcetcetc).
Diametralmente opposta è la situazione di chi difende i diritti degli
animali. Gli attivisti per gli animali non dispongono di mezzi economici tali
da contrastare il "messaggio" col quale gli assassini bombardano -
quotidianamente - uomini e donne, che spesso ignorano la realtà o l'accettano
come ineluttabile. Le apparizioni sui media sono rare. Gli attivisti NON sono
chiamati ad esporre le motivazioni alla base del proprio agire, a replicare
alle trasmissioni pseudoscientifiche, a partecipare a spettacoli che denunciano
la tortura o il massacro di animali indifesi.
Gli attivisti hanno strumenti di comunicazione insufficienti ed aiuti più
o meno inesistenti. Il dramma animale viene così rivelato a singhiozzo,
con rare manifestazioni, tavoli informativi o materiale cartaceo che il più
delle volte, per sua caratteristica, non resta visibile per il tempo necessario,
con conseguente fallimento degli intenti nonostante il costo sostenuto.
*GLI ATTIVISTI PER GLI ANIMALI POTREBBERO - PERÒ - FARSI SUPPORTO DELLA
COMUNICAZIONE, rendendo possibile la trasmissione continuata e a costo zero
di un messaggio "pubblicitario".*
Ognuno di noi possiede o un'automobile o un furgone o una moto o un motorino.
E queste nostre auto (e furgoni e moto) restano parcheggiati, inutilizzati,
per buona parte della giornata sulla strada, VISIBILI al passante.
*USIAMO DUNQUE TUTTI QUESTI VEICOLI per rendere manifesta la realtà altrimenti
nascosta.*
Utilizziamo il vetro laterale posteriore - quello dal lato del guidatore - come
supporto per materiale informativo, raccontando di allevamenti intensivi e macellazione,
di vivisezione, test cosmetici, caccia e pellicce.
Agiamo contemporaneamente - su più città - con un uguale messaggio,
*utilizzando il materiale informativo preparato appositamente,* coordinati per
tempi e tematiche di volta in volta trattate. Muoviamoci in modo organizzato,
dedicandoci ogni uno o due mesi a una campagna differente.
Partecipare all'iniziativa è facilissimo.
*Il materiale informativo lo forniamo noi, senza alcun costo. Sarà sufficiente
scaricare i files dall'indirizzo che indicheremo e stamparli con una semplice
stampante a colori, fissando poi le stampe al vetro della nostra automobile
(o furgone o moto).* Chi non possiede una stampante, può recarsi col
file in una copisteria, una stampa a colori formato A4 costa uno/due euro.
Per esporre il materiale, può risultare comodo fissare un raccoglitore
trasparente per fogli A4 al finestrino posteriore - lato guidatore, che è
una zona d'ombra: NON impedisce la visuale mentre l'auto è in movimento,
essendo un punto che il conducente NON è proprio in grado di vedere -,
così da sostituire il materiale ad ogni nuova campagna.
Ci siamo informati presso vigili urbani e uffici affissioni, che ci hanno comunicato
che è un'attività consentita, poiché NON ostruisce la visuale
e NON si tratta di pubblicità commerciale.
*Guarda in anteprima il materiale* preparato per la campagna contro allevamenti
intensivi e macellazione, a questo indirizzo http://www.consumoconsapevole.org/08campagne.html
*Se desideri partecipare, invia un'email con i tuoi dati a [ [email protected]
],* specificando un indirizzo di posta elettronica a cui contattarti e la città
in cui vivi. Stiamo raccogliendo ora le adesioni per iniziare.
*Partecipa anche tu!! rendiamoci - noi attivisti per gli animali - SUPPORTO
DELLA COMUNICAZIONE.*
E' un'iniziativa di VIVO - Comitato per un Consumo Consapevole
di Marco Grassilli e Marina Berati
http://www.consumoconsapevole.org
VACANZE SENZA CACCIA
NEWSLETTER DI Caccia Il Cacciatore: http://www.cacciailcacciatore.org
NUMERO
1 - 14 Gennaio 2005
Questo è il primo numero di un notiziario on line rivolto in particolare
alle strutture ricettive, ma anche a tutti quelli interessati al problema. Sono
ormai quasi 50 le strutture ricettive che hanno aderito a "Vacanze senza
caccia", la campagna promossa da "Caccia Il Cacciatore". Crediamo
dunque utile e necessario uno strumento come questo per mantenere i contatti
tra tutti noi (chi scrive è anche lui gestore di una struttura agrituristica
colpita dal male "cacciatori").
Uno strumento che vorrebbe essere il più possibile di scambio, quindi
ci rivolgiamo da subito a tutti voi perchè collaboriate.
Uno strumento per far girare le informazioni, le idee, i risultati positivi.
Perchè il tesoro di alcuni diventi il tesoro di tutti. Scriveteci, scrivete
numerosi, perchè questo strumento è anche vostro!
Luca Gianotti
A TRE MESI DALL'INIZIO DELLA CAMPAGNA
Si fa il bilancio dei primi 3 mesi di caccia: 33 morti (tra cui un bambino),
78 feriti in solo 90 giorni. Il dato interessante e' la notevole crescita dei
casi di "allarme sociale" (spari in vicinanza di abitazioni, persone
sfiorate da proiettili, proteste di cittadini ecc.), il che ovviamente non significa
che l'anno scorso erano di meno ma che vi era una minore visibilita' di essi
sui giornali. Qualcosa finalmente infatti si sta muovendo e la vita per i cacciatori
sarà sempre più dura: già 3 Comuni della provincia di Roma,
per esempio, hanno chiuso il loro territorio alla caccia per problemi di pubblica
sicurezza.
PALLINI DI CACCIATORI SFIORANO UNA COMITIVA DI BIMBI
"La polizia provinciale è intervenuta domenica alla fattoria didattica
di Cervarese
CERVARESE SANTA CROCE. I pallini dei fucili dei cacciatori, che cercavano di
uccidere tordi, cesene e allodole, continuavano a schizzare pericolosamente
sopra i campi della fattoria didattica «La Buona Terra», che si
trova in via Repoise 73, prima di ricadere a nemmeno trenta metri da un gruppo
di 358 persone, tra cui tantissimi bambini, che domenica mattina erano andati
a visitare l'azienda agro-turistica, gestita da Luisa De Marchi.
La comitiva ha preso un grande spavento e si è immediatamente allontanata
dalle vicinanze del capanno, dove erano appostati i cacciatori, che cercavano
anche d'impallinare le numerose lepri che correvano per i campi.
La titolare della fattoria, ormai esasperata da questa situazione, ha chiamato
immediatamente gli agenti della Polizia Provinciale, che sono intervenuti sul
posto dopo poco tempo. Non è la prima volta che i bambini in visita alla
«Buona Terra» rischiano di essere colpiti dalla rosa di pallini
sparati dai fucili dei cacciatori, che hanno la possibilità, per legge,
di cacciare anche all'interno dell'azienda agri-turistica di proprietà
di Luisa De Marchi. Una caccia che continua, nei giorni stabiliti dal calendario
venatorio regionale, nonostante i mille tentativi che la signora De Marchi sta
facendo da anni per convincere le istituzioni ad abolire il permesso di caccia
dalla sua fattoria didattica, frequentata da circa 5000 persone all'anno. «Ho
spedito cinque lettere all'amministrazione provinciale ed alla Regione - dice
la titolare della fattoria di via Repoise - Sino ad oggi non ho ricevuto alcuna
risposta positiva. Intanto centinaia di persone, tra cui numerosi bambini, rischiano
di essere impallinati da cacciatori, che hanno la licenza di uccidere gli uccelli
anche sui miei campi. A questo punto
non so più a chi rivolgermi. Perchè aspettare che ci scappi il
ferito?».
Immediata la risposta della polizia provinciale. «Appena siamo stati chiamati
dai titolari della "Buona Terra" siamo intervenuti - dice il comandante
Nicola Modica - Abbiamo effettuato un pattugliamento di perlustrazione e di
controllo del territorio sia all'ora di pranzo che nel
pomeriggio. Abbiamo verificato che i colpi esplosi dai cacciatori dagli appositi
appostamenti non potevano assolutamente coinvolgere i visitatori della fattoria
didattica. In caso contrario li avremmo allontanati immediatamente. Per quanto
riguarda le azioni che la titolare dell'azienda agrituristica sta mettendo in
atto per far abolire la caccia dai suoi
campi, questa è una cosa che non riguarda la polizia provinciale, ma
soltanto l'amministrazione provinciale, la Regione Veneto e l'Ambito di caccia
di Cervarese.
(Il Mattino di Padova)
Commento: La Buona terra aderisce a Vacanze Senza Caccia. Luisa, scrivici, racconta
a tutti la tua esperienza, e comincia una battaglia utilizzando gli strumenti
messi a disposizione da Caccia Il Cacciatore, sono a tua disposizione!
ESEMPIO POSITIVO DALL'ABRUZZO
Nel nostro agriturismo quest'anno abbiamo aderito alla campagna "Vacanze
senza caccia". I primi giorni di Settembre, come ogni anno, sembrava di
essere in guerra. Abbiamo litigato con un cacciatore sopreso a sparare a pochi
metri dall'abitazione. Poi dopo circa 15 giorni sono arrivati i cartelli preparati
da CacciaIlCacciatore, con il testo "Vacanze senza caccia: Area dichiarata
ANTI-CACCIA per l'incolumità e la tranquillità dei turisti presenti.
Qui i cacciatori non sono graditi". Ne abbiamo piazzati circa 15 ai limiti
esterni della proprietà, diciamo che abbiamo tabellato circa 4-5 ettari.
Dopo pochi giorni i cartelli erano stati rimossi tutti. Ma non ci si deve arrendere.
Abbiamo messo i cartelli di nuovo, e di nuovo dopo pochi giorni non c'erano
più o giacevano tristemente distrutti sull'erba. Allora ci siamo fatti
furbi, e li abbiamo messi in alto, sugli alberi, con scale. A quel punto gli
"ignoti" non sono più riusciti a toglierli, ed essendo i cartelli
in formato A3, sono comunque molto visibili. Sarà stato questo piccolo
gesto, sarà stato il clima di tensione che questo ha creato in zona,
ma sta di fatto che i cacciatori sono improvvisamente scomparsi da almeno 15
giorni!
Quindi consigliamo a tutte le strutture agrituristiche di iniziare la propria
battaglia da questo semplice gesto: mantenere sempre visibili i cartelli che
potete richiederci guardando qui: http://www.cacciailcacciatore.org/info/materiali.html
STATISTICHE: I CACCIATORI DIMINUISCONO
Le statistiche ci danno forza: la battaglia si può vincere! Ormai i cacciatori
sono pochi e per giunta vecchi!
Nel 1980 erano 1.701.853
Nel 1990 erano 1.446.935
Nel 1993 erano 1.023.157
Nel 1996 erano 874.627
Nel 1999 821.455
Nel 2002 800.457
Caccia Il
Cacciatore non vuole però aspettare altri 20 anni, ma vogliamo dare l'ultima
spallata a questa assurda storia.
LE STRUTTURE RICETTIVE CHE HANNO ADERITO ALLA CAMPAGNA "VACANZE
SENZA CACCIA" POSSONO RICHIEDERE MANIFESTI, LOCANDINE, DEPLIANT, CARTELLI,
ADESIVI PER INFORMARE GLI OSPITI E TENERE LONTANO I CACCIATORI: http://www.cacciailcacciatore.org/info/materiali.html
Per chi cerca una struttura ricettiva dove passare qualche giorno tra amici,
vi segnaliamo le strutture di "Vacanze senza caccia", qui sarete trattati
sempre bene!
http://www.gondrano.it/vacanzesenzacaccia
E non mancate di visitare il sito, sempre aggiornato, http://www.cacciailcacciatore.org
Infine, se avete indirizzi mail di persone o strutture ricettive che gradirebbero
mantenersi aggiornate su questa campagna, fatecelo sapere!
Redazione: Luca Gianotti
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PER SCRIVERCI
[email protected]
AIUTIAMO CHRIS DE ROSE E LCA
Da WWW.APERTISVERBIS.ORG
Aiutiamo LCA (Last Change for Animals) a fermare i trafficanti di animali da compagnia negli Stati Uniti
Chi di voi
avrà letto il libro "A muso duro" di Chris de Rose, attore
e attivista per i diritti degli animali, saprà anche che negli Stati
Uniti lui e il suo gruppo LCA (Last Change) hanno investigato molto e alla fine
hanno incastrato alcuni fra i più corrotti e spietati ladri di animali
da compagnia operanti, grazie ad una regolare licenza. A seguito
dell'indagine di Last Change for Animals (LCA), C.C.Baird, proprietario della
Martin Creek kennels
in Arkansas, si è fatto carico di centinaia di violazioni dall'USDA (Dipartimento
dell'Agricoltura) per l'innumano trattamento di animali. Ma incredibilmente,
l'USDA permette ancora a C.C.Baird di operare, mentre le spese civili sono sospese!
Quando LCA ha saputo che Baird era ancora operante, ha invitato tutti i suoi
membri a scrivere al Segretario Americano dell'Agricoltura Anne Veneman, al
Direttore dell'USDA, dell'APHIS e dell'Animal Care Robert Gimmon e a John Ashcroft
per chiedergli di
revocare la licenza a C.C.Baird. Le centinaia di lettere mandate negli uffici
di queste persone a luglio, hanno fatto si che l'USDA ha richiesto un udienza
accelerata sul caso Baird. Quasi due mesi dopo la richiesta dell'USDA, il Giudice
Capo Amministrativo Marc R.Hillson non ha ancora programmato una data di udienza
per il caso Baird. LCA ha richiamato di nuovo all'azione i suoi membri, chiedendo
di scrivere al Giudice Hillson sollecitandolo a programmare al più presto
questa data di udienza. Finalmente il Giudice ha fissato la data per il 25 gennaio
2005. Il caso C.C.Baird sarà ora discusso.
Chiediamo il vostro aiuto per mettere fine una volta per tutte alle sporche operazioni di C.C.Baird, scrivendo al Giudice e chiedendogli di revocare la licenza commerciale di classe B (B dealer)*
Scrivere
A: [email protected]
CCN copia nascosta: [email protected]
Lettera-Tipo:
The
Honorable Marc R. Hillson
Chief Administrative Law Judge
1400 Independence Avenue, SW
Washington, DC 20250
Dear Judge Hillson
I am writing to urge you to permanently revoke the USDA issued Class B Dealer license of C.C. Baird. The lives of hundreds of animals (many of them stolen pets) currently on C.C. Baird's premises, Martin Creek Kennels, depend on your decision.
C.C.
Baird is charged with hundreds of violations of the Animal Welfare Act.
He has been in operation for years-and proven time and time again that he has
no regard for the welfare of animals in his care. He has caused pain and suffering
to thousands of America's dogs and cats. It is time to put an end to this suffering
and cruelty.
Every
day that goes by means certain death for the dogs in Baird's custody.
Please make a difference in the lives of the innocent animals currently living
in agony at Martin Creek Kennels by permanently revoking Baird's USDA Class
B dealer license.
Thank you for your time and compassion regarding this matter.
Sincerely,
Nome Cognome Nazione
* l'USDA rilascia delle licenze commerciali a chi vuole iniziare un attivitàdi
vendita di animali.
Per esempio ai laboratori di ricerca. La licenza di classe A, è un permesso
per allevare animali destinati poi ad essere venduti (per esempio ai negozi
specializzati). La licenza di classe B è un permesso per ottenere animali
in qualsiasi altro modo, per esempio tramite aste, da canili o per mezzo di
inserzioni sui giornali. Di fatto, molte di queste fonti non convenzionali sono
rappresentate da animali rubati e nessuno, tantomeno i laboratori che li comprano,
si informano mai circa la loro provenienza. Quindi, una licenza di classe B
è un permesso legale a rubare animali.
Se volete visionare le fotografie alla pagina:
http://www.lcanimal.org/invest/baird_cruelty.htm
http://www.lcanimal.org/invest/baird_sick.htm
per
il video della Martin Creen kennels
http://www.lcanimal.org/invest/baird.htm
INSEGNARE
AD AMMAZZARE SIN DA PICCOLI
da AgireOra: http://www.agireora.org
Tezze . Iniziativa del Comune volta al recupero delle tradizioni
La macellazione del maiale raccontata dal vivo ai ragazzi
da: http://www.ilgiornaledivicenza.it
(m. b.) Una scena dell'"Albero degli zoccoli" del regista Olmi, il
rito legato alla civiltà contadina dell'uccisione del maiale e delle
fasi successive della trasformazione delle varie parti in salsicce, salami,
sopresse, pancette ed altro sarà presentata dal vivo agli alunni delle
elementari di Tezze. L'iniziativa, caldeggiata da tempo dal sindaco Luciano
Lago è stata portata avanti dal vice Antonio Tessarollo che ha già
provveduto ad acquistare due maiali del peso di un quintale e mezzo ciascuno.
Visto il numero dei ragazzi delle elementari che saranno coinvolti, 300, si
provvederà alla prova dimostrativa in due momenti diversi, nella mattinata
di sabato 5 ed in quella del 12 febbraio.
L'operazione si svolgerà nel capannone del parco comunale dell'Amicizia
che, per la circostanza, sarà attrezzato come laboratorio di macelleria,
con tanto di norcini esperti. Per ovvi motivi, *ai ragazzi sarà risparmiata
la scena dell'uccisione dei maiali*, che un tempo avveniva mediante il taglio
della vena iugulare, con la bestia trattenuta a forza
da più persone.
Ai ragazzi, mentre si procederà al taglio delle varie parti della bestia,
un esperto spiegherà il lavoro del norcino intento a segare, tagliare,
tritare e confezionare per ottenere salumi ed altri prodotti suini. A tutti
i ragazzi sarà consegnata una salsiccia, come ai vecchi tempi. Gli insaccati
saranno presi in consegna dagli alpini che provvederanno al consumo ed alla
vendita per recuperare le spese dell'acquisto dei due suini.
«L'iniziativa
- commenta il vice sindaco Antonio Tessarollo - ha lo scopo di far rivivere
un rito che aveva un profondo significato nella civiltà contadina. L'uccisione
del maiale rappresentava una sicura fonte di alimentazione per intere famiglie,
in tempi di grandi ristrettezze economiche. La pratica, è ancora diffusa
nella nostra zona».
Il sindaco Lago:
http://www.comune.tezze.vi.it/start_amministrazione_comunale.htm
Scriviamo
una email di protesta a:
[email protected]
e, per conoscenza:
[email protected], [email protected], [email protected], [email protected],
[email protected], [email protected], [email protected],
[email protected], [email protected], [email protected],
[email protected], [email protected], [email protected],
[email protected], [email protected], [email protected],
[email protected], [email protected], [email protected],
[email protected], [email protected]
oppure, col ";":
[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];
[email protected]; [email protected]; [email protected];
[email protected]; [email protected]; [email protected];
[email protected]; [email protected]; [email protected];
[email protected]; [email protected]; [email protected];
[email protected]; [email protected]; [email protected];
[email protected]; [email protected]
E' MOLTO importante scrivere un messaggio personalizzato.
Sono in
casi di estrema necessita', usate il messaggio-tipo: :-)
Al sindaco di Tezze
e, p.c., agli organi di informazione:
Mi unisco alla protesta per la programmata macellazione di due maiali
dal vivo in presenza dei ragazzi delle scuole. Se volete far vedere ai
ragazzi la realta', fategli vedere la macellazione, e fate decidere a
loro se e' una attivita' da rispettare e sostenere o meno. Abbiate il
coraggio delle vostre azioni.
Distinti saluti,
AIUTIAMO I CANI COREANI
Da
IDA:
Il governo koreano sta pianificando di legalizzare la vendita di carne
di cane tramite l'introduzione di norme igieniche per la macellazione, scriviamo
tutti per bloccare questa iniziativa aberrante!
http://ga0.org/campaign/koreandogs/explanation
Per firmare la petizione online: http://ga0.org/campaign/koreandogs
BENETTON
E LE PECORE
Da Antonella De Paola: [email protected]
Nelle scorse settimane l'associazione animalista americana PeTA ha lanciato
una campagna internazionale atta ad accelerare un cambiamento nei sistemi di
allevamento di pecore attualmente usati in Australia. In particolare, PeTA denuncia
una pratica, nota come "mulesing", che consiste nel tagliare grossi
lembi di carne viva dalla zona perianale dei poveri quadrupedi allo scopo di
prevenire eventuali infestazioni di mosca carnaria senza alcun costo. L'operazione
viene fatta con cesoie da giardinaggio e senza l'utilizzo di anestetico.
Quando le pecore sono troppo anziane per produrre lana di buona qualità,
esse vengono poi vendute ai mercati dei Paesi Medio Orientali dove, come prassi,
vengono sgozzate in stato di completa coscienza. Ma prima che la lama metta
fine alla loro miserabile vita, le povere bestie devono anche affrontare un
lungo e penoso viaggio su navi a stiva aperta, sotto il sole cocente o al ghiaccio,
a seconda dei casi. Le pecore malate o ferite vengano tra l'altro gettate in
mare vive.
Allo scopo di stimolare un cambiamento di questi metodi di allevamento ed una
più decisa presa di posizione da parte del governo australiano, PeTa
ha contattato i principali clienti degli allevamenti di lana australiana affinchè
essi cessino di acquistare lana proveniente dall'Australia. Mentre grosse aziende
del settore, come Abercrombie & Fitch e New Look, hanno accolto l'invito,
altre, come Benetton, non hanno preso alcuna iniziativa concreta al riguardo.
Ho scritto a Benetton per sentire cosa hanno da dire al riguardo. In allegato
potete leggere la risposta da loro inviatami. Per maggior sicurezza, ho poi
girato questa risposta al responsabile europeo della campagna PeTA, Andrew Butler
che, in sostanza, ci invita a non farci "prendere per il naso". In
allegato trovate la sua risposta (in inglese), qui di seguito una breve sintesi
in italiano.
"La dichiarazione di Benetton si avvale di parole accuratamente scelte
atte a nascondere il fatto che la compagnia continua a sostenere questi abusi.
Nonostante che Benetton affermi di non possedere "alcuna attività
di allevamento di pecore nè alcuna relazione diretta o indiretta con
allevatori australiani", rimane il fatto che l'azienda continua ad acquistare
lana australiana e in questo modo sovvenziona la sofferenza di milioni di pecore
che ogni anno vengono mutilate secondo la pratica del "mulesing"....
Oltre ad essere crudele, il "mulesing"non è necessario. L'affermazione
secondo la quale Benetton sostiene gli sforzi per "sviluppare alternative
che saranno disponibili sul mercato al più presto" è semplicemente
un modo per lavarsi le mani delle sue responsabilità giacchè le
alternative esistono già e sono già usate dal 20% circa degli
allevatori australiani..... Più del 75% degli australiani, incluso legislatori
e altri membri del governo, è contrario all'esportazione degli animali
vivi e più di 110.000 cittadini hanno recentemente sottoscritto una petizione
promossa dalla Royal Society for the Protection of Animals affinchè questi
trasporti vengano vietati... Continuate a chiedere a Benetton di non comprare
lana australiana fino a che il "mulesing" ed i trasporti di animali
vivi non saranno cessati. Scrivete lettere ai giornali spiegando loro che non
comprerete i prodotti Benetton fintanto che l'Azienda continuerà a sostenere
pratiche crudeli ed inutili (ed incoraggiare altri a fare lo stesso)
Per maggiori informazioni, visitate il sito http://www.unitedcrueltyofbenetton.com/
Se siete
favorevoli anche a questa campagna scrivete e fate scrivere lettere di protesta
a:
[email protected]
Messaggio
tipo (da personalizzare)
Spett.le Benetton,
ho appreso che nonostante siate da tempo a conoscenza dei barbari sistemi di
allevamento degli allevatori di pecore australiani, continuate a rifornirVi
da questo mercato, rendendovi quindi complice di queste inutili crudeltà.
Profondamente delusa della Vs. insensibilità, tengo a renderVi noto che
non entrerò più nei Vostri negozi fintanto che non riceverò
Vostre rassicurazioni in questo senso e che utilizzerò tutti i mezzi
di comunicazione a mia disposizione per informare quante più persone
possibili della sofferenza di cui i Vostri prodotti sono impregnati.
Distinti saluti
Nome e cognome
per conto di (nome dell'associazione, sito, gruppo...) - non obbligatorio, potete
scrivere anche a titolo personale
-------------------
La risposta di Benetton:
PETA LANCIA INGIUSTIFICATA CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO CONTRO BENETTON
L’organizzazione
animalista utilizza impropriamente il marchio Benetton per dare visibilità
alle proprie iniziative contro il mulesing
Ponzano, 15 dicembre 2004.
L’organizzazione animalista PETA ha lanciato una ingiustificata e diffamatoria
campagna di boicottaggio nei confronti di Benetton Group, per dare visibilità
internazionale alle proprie iniziative contro il mulesing*, una pratica effettuata
da alcuni allevatori in Australia sugli agnelli, alla quale il gruppo è
assolutamente estraneo.
Obiettivo della campagna PETA è indurre Benetton a boicottare l’acquisto
ditutta la lana australiana. L’azienda ha più volte spiegato al
PETA che essa acquista da grandi commercianti internazionali misture di lana
di diversa provenienza. Benetton, acquista poi una significativa quota di lana
dall’Argentina, dove questo problema non esiste.
L’azienda ha inoltre ribadito di non avere alcuna attività di allevamento
di pecore in Australia, né alcuna relazione diretta o indiretta con allevatori
australiani o produttori di lana.
Da sempre responsabile e attenta al rispetto dei valori etici e sociali, nell’organizzazione
produttiva come nella rete distributiva e nelle campagne di comunicazione, rivolte
a temi che hanno spesso incluso il mondo degli animali (basti pensare alla campagna
James and Other Apes dell’autunno 2004), Benetton ha ripetutamente comunicato
al PETA di aver preso seriamente in considerazione il problema e di aver attuato
tutto quanto in suo potere per contribuire a trovare una soluzione concreta
e collaborativa.
Benetton, in particolare, ha preso contatto con le organizzazioni rappresentative
dei produttori di lana australiana per avere informazioni sul mulesing, ricevendo
rassicurazioni che si stanno effettuando investimenti significativi in ricerca
per sviluppare alternative che al più presto saranno disponibili sul
mercato.
Nonostante questo impegno, il PETA ha deciso di servirsi impropriamente della
notorietà del marchio Benetton, associandolo -in maniera pretestuosa
e speculativa di cui l’organizzazione sarà chiamata a rispondere-
a immagini crude che nulla hanno a che fare né con l’attività
di produzione e distribuzione di abbigliamento del Gruppo.
*Il “mulesing” è una pratica effettuata per proteggere gli agnelli di razza merino da un moscone, tipico di alcune zone dell’Australia, le cui larve una volta depositate divorano vivo l’animale.
Per
ulteriori informazioni: + 39 0422 519036
www.benettongroup.com/press
Per informazioni sulla campagna Benetton “James and Other Apes”:
www.benettongroup.com/apes
Per informazioni riguardo al “mulesing”:
www.woolisbest.com
NO
ALLA MACELLAZIONE RITUALE
Come ogni anno si avvicina il periodo di festività islamica della
"festa del sacrificio" che prevede la macellazione rituale (sgozzamento
senza preventivo stordimento dell'animale) a cui saranno destinati migliaia
di animali, tale tipo di macellazione può avvenire anche in Italia solo
in alcuni macelli autorizzati, l'anno scorso a Luino (VA) centinaia di animali
sono stati sgozzati tra le proteste di numerosi animalisti intervenuti sul posto,
quest'anno lo sgozzamento si ripeterà, sono già da tempo cominciate
le proteste per bloccarle, il CDA di Lugano ed il Collettivo animalista ci chiedono
di continuare a protestare per evitare che la macellazione venga effettuata
a Luino o in altri macelli limitrofi.
P.F. PARTECIPATE E DIVULGATE!!!
Cari amici,
Gli avvenimenti sulla vicenda della macellazione rituale a Luino si rincorrono
vorticosamente ora dopo ora. Ormai siamo arrivati alla resa dei conti!
Il comunicato della LAV, che minaccia denuncie per omissione d'atti ufficio
in riferimento al mancato permesso ottenuto per il macello comunale di Luino
e quello privato di Besano da parte del Ministero della Sanità, ha avuto
l'effetto di una bomba! Il Sindaco si nega a chiunque, alla cittadinanza, ai
giornalisti, agli animalisti. Non risponde e non disdegna di attaccare il telefono
in faccia alla gente. Impossibile sapere il giorno esatto in cui la mattanza
avrebbe luogo (giovedì 20 o venerdì 21 gennaio), non si sa dove
e se verrà effettuata. Bocche cucite insomma, schivando proteste e indignazioni
che con il passare delle ore non possono che alzarsi sempre più forti.
Abbiamo saputo che nel tentativo di togliersi le castagne dal fuoco il Sindaco
di Luino sta tentando di dirottare la mattanza da Luino verso Gallarate che
avrebbe un macello che compare nella lista del Ministero della Sanità
e che sarebbe quindi abilitato ad ospitare il rito.
ORA PIÙ CHE MAI GLI ANIMALI VITTIME SACRIFICALI HANNO BISOGNO DI NOI
!!!... abbiamo davvero messo in seria difficoltà il Sindaco di Luino,
il veterinario della Asl locale, le Autorità.
Ora non dobbiamo mollare la presa e continuare a martellare!!!
FATEVI SENTIRE SEMPRE IN MODO EDUCATO... SCRIVETE
MAIL, TELEFONATE, MANDATE FAX... FATE SENTIRE CHE CI SIETE E NON INTENDETE LASCIARE
CHE LE AUTORITÀ SI FACCIANO BEFFA DEGLI ANIMALI E DEGLI ANIMALISTI!!!
Non prepariamo un messaggio tipo, bastano anche due righe per chiedere che venga
negato il permesso di compiere il sacrificio.
NON LASCIATE RIPOSARE LE DITINA.... SCRIVETE!!!!!!!
CDA - Lugano
_______________________________________________________________
Questi gli indirizzi:
A: [email protected]; [email protected]; [email protected];
[email protected]; [email protected]; [email protected];
[email protected]
CC.
[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];
[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];
[email protected]
Lettera-Tipo:
Ci uniamo alla protesta del Collettivo Animalista e del Centro Documentazione
Animalista di Lugano C.D.A.
Si avvicina anche per quest'anno la "festa del sacrificio" della comunità musulmana. È ormai imminente il martirio delle vittime sacrificali che avverrà anche presso i macelli di Cantù e Luino come del resto, in tutta Italia, dove si consumerà la celebrazione del rito della macellazione islamica, un olocausto legalizzato a cui parteciperanno adulti e bambini che si riuniranno nei vari macelli comunali e privati e in altre strutture non adatte allo scopo così come nelle abitazioni private e nei boschi.
La
legge ( D.L. 18/IV 1994 N° 286, D.L.1/IX 1998 N°333) permette comportamenti
che significano dolore, angoscia, terrore per gli animali: per chi avesse rimosso
il significato reale di tale concessione significa macellazioni condotte su
animali ancora vivi e senzienti che pienamente coscienti di sé, capiscono
esattamente qual è la loro sorte.
Vorrebbero fuggire, gridano, urlano il loro dolore, a fronte del non rispetto
della loro vita.
Questa
pratica è espressamente permessa a musulmani ed ebrei.
Al fine della coesistenza non ci sarebbe nulla di stupefacente se, in un paese
diverso, fosse necessario abbandonare, come già accade per quanto riguarda
la poligamia o l'infibulazione che lo Stato italiano non accetta, cioè
quei comportamenti che non sono in accordo con la morale generale. I diritti
degli animali devono essere considerati a tutti gli effetti come un bagaglio
culturale di tutto il mondo occidentale e pertanto il diritto alla non sofferenza
un confine invalicabile. Tanto più che questo diritto agli animali da
macello, viene già riconosciuto: essendo per legge obbligatorio lo stordimento
preventivo o il colpo di pistola alla nuca. In altre parole, è come dire
che la legge riconosce la sofferenza degli animali nel momento della loro uccisione,
tanto che non consente "normalmente" lo sgozzamento di animali coscienti,
ma poi si cede a compromessi ai danni degli animali per quanto riguarda la macellazione
rituale. A noi pare una legge sbagliata ed inaccettabile.
Siamo fermamente contrari ad ogni forma di razzismo e ci schieriamo per la libertà di culto, ma ci schieriamo con forza e determinazione contro ogni sofferenza inutile ai danni di esseri senzienti indifesi.
NO
ALLA SOFFERENZA ANIMALE
NO ALLA CRUDELTÀ CHE SE EVITATA NULLA TANGE ALLA SACRALITÀ DEL
RITO
NO ALLA PAURA DI DARE VOCE A CHI NON PUÒ DIFENDERSI!!
Lo
scorso anno, grazie a manifestazioni animaliste come quella nel comune di Luino,
il messaggio è passato! In tutta Italia si sono rincorse per settimane
notizie di indignazione generale, un tamtam di discussioni e notizie anche positive,
come con i componenti della comunità musulmana in Trentino che hanno
accettato, grazie a Vescovi veterinario obiettore di coscienza, il compromesso
di stordire gli animali prima del taglio della gola, fornendo la prova (semmai
ce ne fosse stato ancora bisogno) che la macellazione rituale è una pratica
che si scontra con la sensibilità comune e che il rito non prende la
sua sacralità quando si tenta di evitare inutili sofferenze.
Luino è diventata il simbolo di una lotta pacifica che vorremmo attraversasse
tutta la penisola e come abbiamo visto, è possibile che porti a dei risultati.
Chiediamo quindi che venga negato il permesso dell'utilizzo del macello comunale di Cantù in occasione dell'imminente festa del sacrificio della comunità musulmana che sarà celebrata il 20/21 gennaio del corrente anno. E che tramite l'obiezione di coscienza si evitino inutili sofferenze compiute su esseri senzienti. Chiediamo che, come ci si aspetti da un paese considerato civile e all'avanguardia, si dia un segno forte affinché le leggi italiane sulla detenzione, il trasporto e l'uccisione degli animalivengano rispettate, così come sottolinea anche il documento approvato dal Comitato Nazionale per la Bioetica.
NOME,
COGNOME, LOCALITÀ
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SINDACO
- Gianercole MENTASTI
Cultura, Personale, Urbanistica e Polizia Municipale
21016 LUINO VA
0332 - 543511 Fax 0332 - 543513/6
[email protected]; [email protected]; [email protected];
[email protected]; [email protected]
DIREZIONE SANITARIA
Varese - Via O. Rossi, 9
Tel. 0332/277.202 - fax 277413
[email protected]
Responsabile: Dr.Fabio Banfi
ASL Gallarate
Servizio Veterinario
V.Aceri 6
Dott. Galli 348.7604207
Dirigente dott. Maccapane (0332.277111reperibilità )
CC: [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];
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