Mobilitiamoci!
Oltre la Specie


Iniziative di protesta del 24/08/2004

 

ANCORA UNA VOLTA MORTE AL PALIO DI SIENA

Riceviamo e rigiriamo questo appello

Da Agire Ora: http://www.agireora.org

Come ogni anno, siamo qui di nuovo a parlare del Palio di Siena.
Anche quest'anno e' morto un cavallo, come succede, puntualmente, tutti gli anni.
Il cavallo Amoroso e' caduto a una "curva" (quasi un angolo retto, piu' che una curva), e' stato calpestato dagli altri cavalli che sopraggiungevano, e sembra sia morto per trauma cranico.

Se si potesse salvare o meno fermando la corsa non si sa, non si sa nemmeno se fermare cavalli gia' in corsa sarebbe stato possibile, ma non e' questo il punto.

Il sindaco di Siena, alle proteste, risponde: "... Lascia invece un profondo dispiacere per la perdita dell'animale, per questo tutta la città è vicina al Bruco. Quando muore un cavallo a Siena, a differenza di quanti molti pensano, è un lutto vero. Per noi il cavallo è più importante dello stesso fantino. Può dunque immaginare lo stato d'animo dei senesi. Il nostro impegno è quello di sviluppare tutti i meccanismi per la tutela degli animali. Un incidente come quello accaduto ieri non era certo prevedibile nel modo più assoluto. ..."

Non era prevedibile, signor sindaco?
Ma se accade ogni anno, come si fa a dire che non era prevedibile?
Il Palio di Siena e' la corrida italiana: morte certa di almeno uno degli animali che partecipano, a volte anche di 2 o 3. Ogni anno. Perche' parlare di fatalita'? E' certezza matematica.

Mentre sono in corso denunce da parte di piu' di una associazione, possiamo scrivere quel che pensiamo al sindaco tanto "animalista":

[email protected]

Siete pregati di non scrivere lettere di insulti, ma di esprimere con forza la vostra contrarietà allo svolgimento del palio di Siena



ERMETE REALACCI (EX LEGAMBIENTE ORA DEPUTATO DELLA MARGHERITA) DIFENDE A SPADA TRATTA IL PALIO DI SIENA

Articolo tratto da: Il Corriere della Sera: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/08_Agosto/18/Ambientalista.shtml

18/08/04
Corriere della Sera

«Il Palio non maltratta i cavalli»
«Giusto escludere il Palio dalla legge sugli animali»

Roma - «Certo, mi dispiace che quel cavallo sia morto. Ma questo non basta per cancellare una manifestazione come il Palio che fa parte della nostra cultura, della nostra storia». Ermete Realacci, deputato della Margherita, gli animali ce li ha a cuore davvero. Per anni numero uno di Legambiente, si è speso per far crescere la più difficile delle piante, l'amore verso la natura. Questa volta, però, si schiera dall'altra parte.

Una contraddizione?

«Per carità, solo una questione di coerenza».

Coerenza?

«Coerenza. Ha presente la nuova legge sulla tutela degli animali?».

Quella in vigore dallinizio di agosto? Quella che prevede il carcere fino a un anno e mezzo per chi provoca la morte di un animale?

«Proprio quella. Nella formulazione originaria, di fatto, vietava manifestazioni come il Palio in cui le bestie possono soffrire».

E lei cosa ha fatto?

«Ho firmato lemendamento, poi approvato dal Parlamento, che ha salvato il Palio stabilendo uneccezione per le manifestazioni storiche autorizzate dalle Regioni».
Una modifica proposta da Fabrizio Vigni, un deputato senese.
«Politico in gamba, preparatissimo».

E l'altro ieri è morto un altro cavallo. Gli animalisti laccuseranno di tradimento.

«Rispetto ad altri loro "colleghi", i cavalli che partecipano al Palio sono addirittura fortunati».

Fortunati?

«Il Palio non ha come obiettivo la violenza. È una corsa rischiosa in cui ci può pure scappare il morto, non solo tra i cavalli ma anche tra i fantini. Ma non si fonda sulla crudeltà, a differenza di altre manifestazioni».

Quali?

«L'esempi o classico è quello della corrida: la gente entra nellarena per vedere non una corsa ma un toro che muore. Anche in Italia ci sono centinaia di esempi che la legge ha per fortuna vietato. Basta pensare ai combattimenti tra cani o galli, oppure alle tante sagre paesane dove la gente scende in piazza per gustare l'agonia di una povera bestia.
Queste sì che sono crudeltà gratuite da mettere al bando in un Paese civile».

Non le sembra una distinzione troppo sottile? Di mezzo cè sempre la morte di un animale.

«È una distinzione sottile ma utile e ragionevole. Altrimenti dovremmo vietare pure la Formula 1 o lo sci: anche lì, come conseguenza non voluta, ogni tanto muore qualcuno. Gli organizzatori sono forse tutti colpevoli di omicidio?».

Quindi chi chiede di fermare il Palio o anche chi chiede solo di fare di più per proteggere gli animali è un integralista?

«Dire integralista è sicuramente troppo. Ma può sbagliare anche chi difende la natura in assoluta buona fede. L'ambiente non è fatto solo di abeti e mucche ma anche di eventi come il Palio, costruiti sull'intreccio fra uomo e natura. Tanto più che a Siena, specie negli ultimi anni, si fa tanto in favore dei cavalli. L'ospizio per gli animali anziani che non possono più gareggiare, ad esempio, funziona benissimo».

Un'ultima domanda. Il fatto che lei sia stato eletto in Toscana non centra nulla?

«Non scherziamo. Tra l'altro io mi sono candidato a Pisa e tra pisani e senesi non corre certo buon sangue».

Lorenzo Salvia

Scriviamo tutti all'Onorevole Realacci per fargli sapere cosa pensiamo del suo edificante punto di vista: [email protected]

Siete pregati di non scrivere lettere di insulti, ma di esprimere con forza la vostra contrarietà allo svolgimento del palio di Siena



PRIMATOLOGI: CONSERVAZIONE O VIVISEZIONE?

Riceviamo da AgireOra Piemonte una proposta di manifestazione, di protesta ed un comunicato stampa: [email protected]

Dal 23 al 28 agosto si tiene a Torino il congresso mondiale di primatologia.
Chi sono questi signori primatologi e' ben descritto nel comunicato stampa che potete leggere piu' oltre. In sintesi, sono persone cosi' "appassionate" di scimmie che da una parte sostengono progetti di conservazione e pubblicano sul loro sito commoventi poster con disegni di primati che fanno capire come questi animali siano esseri senzienti simili a noi, e dall'altra sostengono l'uso di primati in laboratorio in esperimenti psicologici e biomedici.

Per dar loro il benvenuto abbiamo organizzato un PRESIDIO all'uscita del convegno - via Nizza 280, Centro Congressi del Lingotto - per il giorno GIOVEDI' 26 agosto, dalle 16.30 alle 19.30

PARTECIPATE NUMEROSI, TORINESI E NON!

Per chi non potesse venire, sono qui disponibili i recapiti dell'Associazione Primatologica Italiana, organizzatrice dell'evento:
http://pin.primate.wisc.edu/idp/idp/entry/418

In sintesi, questi sono gli indirizzi email dei membri dello staff (sul sito ufficiale di cui sopra, ci sono anche indirizzi e numeri di telefono):

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]

Non suggeriamo un messaggio tipo, sicuramente almeno una frase da dir loro ce l'avete.

Grazie.

AgireOra-Piemonte
[email protected]

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AVVERTENZA: qualsiasi insulto o minaccia inviato da un indirizzo email riconducibile a voi e' a rischio di denuncia. E' invece del tutto lecito esprimere la propria opinione, anche fortemente critica.
Questo messaggio NON intende invitare a commettere alcun atto illecito.

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Link utili:
Sito Associazione Primatologica Italiana:
http://www.unipv.it/webbio/api/api.htm

Sito del convegno:
http://www.ips2004.unito.it/

Un esempio di società che vende scimmie e attrezzature:
http://www.primateproducts.com/

Storia dettagliata della vicenda LABS e Inquatex:
http://www.aesop-project.org/Articles/Inside_the_Monkey_Farm.htm

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[COMUNICATO STAMPA] - 19 AGOSTO 2004

PRIMATOLOGI DI TUTTO IL MONDO A CONGRESSO A TORINO. ANTIVIVISEZIONISTI PRONTI ALLA PROTESTA: "PARLATE DI CONSERVAZIONE IN NATURA, MA POI SOSTENETE LE PIU' ORRIBILI RICERCHE DI LABORATORIO SUI PRIMATI, NASCONDENDOVI DIETRO AL TERMINE 'WELFARE'!"

MANIFESTAZIONE GIOVEDI' 26 AGOSTO 2004, ORE 17.00, VIA NIZZA 280, INGRESSO CENTRO CONGRESSI LINGOTTO

A Torino, il Centro Congressi del Lingotto ospita quest'anno - dal 23 al 28 agosto - il congresso mondiale di primatologia. A un non addetto ai lavori questo termine richiama alla mente persone che si occupano del benessere delle scimmie che vivono in natura, persone che cercano di proteggere l'ambiente in cui queste specie in pericolo vivono, che si occupano di osservare gli scimpanzè o i gorilla liberi, come le famose Jane Goodall e Dian Fossey.

E andando sulla home page dell'API, Associazione Primatologica Italiana, che organizza l'evento assieme all'Associazione Primatologica Internazionale sembra ancora così. Si parla di conservazione, di specie in pericolo. C'è il banner di "Action for Apes", una associazione che protegge i primati e si batte contro la loro cattura e ogni loro uso in cattività, soprattutto nei laboratori di vivisezione. C'è il banner "Most Endangered Primates" che porta a una mappa delle specie in pericolo. C'è perfino il bellissimo poster che ha vinto il premio API 2000, che si intitola "Così come noi" e che mostra le similitudine tra gli scimpanzè e gli umani, ci fa capire quanto questi animali siano sensibili, intelligenti, sociali e amorevoli coi loro simili.

Per questo è ancora più agghiacciante quanto si scopre su questa associazione andando a leggere le news del loro sito e il programma del loro convegno. Si scopre che sì, ci sono primatologi che si occupano di conservazione dell'habitat, ma altri, nella stessa associazione e ottimamente rappresentati al convegno, si occupano, invece, di tenere prigionieri gli animali in laboratorio per esperimenti di vario genere, dai test psicologici a quelli biomedici.

Tutti appassionati di primati, sì, ma solo per USARE questi animali come fossero al nostro servizio. Secondo loro, è del tutto lecito catturare animali, o farli riprodurre in cattività, per "scoprire" tramite esperimenti psicologici le cose più ovvie. O per farli ammalare artificialmente delle più svariate malattie e poi studiarli facendo finta che siano umani - ma non lo sono! Soffrono come gli umani, ma sono fisicamente diversi.

Così, troviamo tra le "Main Lectures" del congresso "Chimpanzee mind: a synthesis of field study and laboratory study" che ci illustra gli "interessanti" studi condotti sui primati tenuti prigionieri in laboratorio, cui è stata negata una vita in natura.

La tavola rotonda di martedì parla di esperimenti sui primati per indagare sul funzionamento dei loro neuroni nel processo di apprendimento imitativo ("Mirror neurons: insights into imitative process"). Un'altra tavola rotonda tratta dell'"acquisizione, cura e allevamento dei primati non umani: revisione delle linee guida internazionali e dei regolamenti dell'IPS": si parlerà di come catturare i primati in natura, come spedirli, in che gabbie tenerli, come effettuare esperimenti su di loro, ecc. Ma è con la tavola rotonda "Benessere dei primati non umani nella ricerca biomedica" che si raggiunge il massimo dell'ipocrisia: si accetta che i primati siano usati in esperimenti in vivo (detti anche di vivisezione), ma si danno linee guida per il loro "benessere"! Non è certo con qualche ramo, pezzo di legno o pietoso giocattolo di gomma nelle anguste gabbie di metallo, che si può dar loro "benessere"!

In Europa sono più di 9.000 ogni anno (decine di migliaia in tutto il mondo) i primati trasportati nei vari laboratori, chiusi in piccolissime gabbie per decine di ore dentro le stive degli aerei. Non è raro che ne muoiano durante il viaggio, e tra cattura, viaggio, quarantena, adattamento, in certi casi solo uno su dieci sopravvive. Gli animali arrivano sia da colonie libere in natura che da allevamenti in cattività, da ogni parte del mondo: Filippine, Indonesia, Mauritius, Cina, Kenya, Israele, Stati Uniti, ecc. Il giro d'affari di questo mercato di esseri viventi sensibili e innocenti è enorme, a cui si aggiunge tutto l'indotto di gabbie, oggetti per l'"arricchimento" dell'habitat - penoso alibi cui si aggrappa chi sfrutta e imprigiona questi animali - mangimi, strumenti vari, corsi per la "manipolazione" delle scimmie, ecc.

Due allevamenti che recentemente sono stati indagati a lungo sono il LABS della Virginia (USA) e Inquatex, in Indonesia. Il primo acquistò dallo stabilimento indonesiano 2.300 scimmie, spedite, in più carichi, dall'Indonesia agli USA tramite un viaggio aereo di 26 ore, più un viaggio in camion di oltre 1300 km. Spedizioni illegali di scimmie incinte e con cuccioli giovanissimi, animali arrivati morti, mortalità altissima dopo l'arrivo (81 scimmie morte su 220 nella spedizione di febbraio 1997, 97 su 253 ad aprile e 66 su 253 a giugno), scarsa cura negli stabilimenti LABS, oltre a veri e propri maltrattamenti, portarono a denunce contro queste due società. Alla fine solo LABS venne processata, ma non tanto per maltrattamenti agli animali quanto per aver licenziato alcuni dipendenti che avevano denunciato la situazione al comitato etico interno. Solo dopo 5 anni (nel 2002) LABS, oltre a 3 suoi dirigenti, venne incriminata, per la cattura di scimmie selvatiche e per la spedizione di cuccioli troppo giovani. Sia LABS che Inquatex attualmente continuano comunque il loro commercio. In compenso alcuni dipendenti LABS sono diventati convinti antivivisezionisti e hanno lasciato il posto.

L'Associazione Primatologica Italiana e quella internazionale sostengono e approvano l'uso di primati in laboratorio, il che significa sostenere questo commercio di primati che causa ogni anno decine di migliaia di morti di esseri senzienti e intelligenti, precedute da sofferenze atroci. E allo stesso tempo ha il coraggio di sostenere progetti di conservazioni e parlare di "rispetto" per i primati e sottolineare la similitudine con gli umani in termini psicologici e sociali.

Per questo, giovedì 26 agosto alle ore 17.00 è indettata una manifestazione di protesta degli attivisti di Torino contro la vivisezione, davanti all'ingresso del convegno. "Vogliamo accogliere degnamente questi importanti studiosi" affermano gli attivisti di AgireOra-Piemonte "per far sapere loro quanto rispettiamo il loro lavoro e la loro coerenza nel proteggere gli habitat dei primati da una parte, e dall'altra impegnarsi con zelo nel catturare gli stessi animali e segregarli nei laboratori per esperimenti di ogni genere. Vogliamo anche plaudere al loro impegno nell'assicurare il 'benessere' agli animali in laboratorio. Siamo certi che con gabbie di qualche centimetro più grandi con qualche pezzo di legno dentro, la loro vita sarà davvero tutt'altra cosa, e gli animali saranno loro grati per sempre.
Invitiamo tutte le persone che la pensano allo stesso modo a unirsi a noi nel presidio che abbiamo organizzato in via Nizza 280, ingresso del Centro Congressi. I primatologi si faranno vedere o passeranno dall'ingresso di servizio?"