Mobilitiamoci!
Oltre la Specie


Iniziative di protesta del 26/04/2004


SALVIAMO DUE MUCCHE

Da Alberto Manganaro: [email protected] Carissimi e carissime,
ho bisogno ancora di aiuto per le due mucche recuperate un mese fa... intanto mi scuso se questo messaggio vi arrivera' doppio, perche' sto cercando di diffonderlo il piu' possibile, ma abbiamo abbastanza urgenza di trovare una soluzione.
Ovviamente non esitate a contattarmi per qualsiasi consiglio o indicazione di persone o gruppi che possano darci una mano, inoltre vi chiedo per favore di diffondere questo appello il piu' possibile.
Grazie mille :-)


A.

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Il giorno 19 Marzo 2004, io e una mia amica abbiamo recuperato due mucche da un allevamento che stava chiudendo; erano le ultime, due, ed essendo abbastanza anziane, l'allevatore voleva venderle direttamente al macello.
Le abbiamo comperate noi, e trovato loro una sistemazione temporanea presso un agriturismo di Genova. Questa sistemazione e' temporanea, ci siamo impegnati con i proprietari dell'agriturismo a riprendere le mucche entro breve, non appena finiranno di fare latte (ovviamente, non gli verranno piu' fatti fare vitellini).

Con questo appello, cerchiamo appunto persone o associazioni che abbiano la possibilita' di tenere queste mucche (naturalmente, va benissimo anche chi dia disponibilita' per una sola), in via definitiva; ovviamente, con l'impegno che non saranno sfruttate in alcun modo (e quindi che non si facciano fare loro altri vitellini per produrre latte) e che non vengano in futuro mandate al macello.

Purtroppo, pensando ai milioni di bovini che vengono ogni giorno torturati ed uccisi negli allevamenti, per produrre latte e carne, questa e' davvero una piccola goccia... ma, trovandoci in questa situazione, non potevamo non agire cosi': e contiamo di trovare al piu' presto dei sinceri animalisti che abbiano possibilita' e voglia di tenere queste mucche e far loro passare in modo sereno la vecchiaia, sperando possano dimenticare tutti gli anni passati in allevamento.

Inoltre, per comperare e trasportare le due mucche, abbiamo speso molti soldi, tutti di tasca nostra; per cui, saremmo molto grati anche a chi volesse contribuire finanziariamente. A chi ci contatti, daremo informazioni piu' dettagliate su quanto abbiamo speso, e quanto abbiamo raccolto al momento.

Al momento, le due mucche stanno quasi finendo di fare latte, e le persone dell'agriturismo che le stanno tenendo ci hanno fatto pressione per riprenderle al piu' presto... per cui abbiamo bisogno abbastanza urgentemente di trovare soluzioni.
Grazie di cuore a tutti coloro che potranno darci una mano,

Alberto
[email protected]



SONO NATI I COMITATI DI CITTADINI "CACCIA IL CACCIATORE" - PER LA SICUREZZA DI OGNI CITTADINO CHE ABITA IN CAMPAGNA E DELLA SUA FAMIGLIA

Una seria di domande e risposte per capire chi sono e cosa vogliono i Comitati "Caccia il Cacciatore".
Per aderire: http://www.cacciailcacciatore.org/comitati

Chi siamo noi? Siamo cittadini italiani, persone qualsiasi, proprio come te.
Siamo soprattutto persone che vivono o lavorano in campagna, ma anche persone che, pur vivendo in città, frequentano quello splendido patrimonio che è la campagna italiana: perché amanti della Natura, appassionati di escursionismo, cercatori di funghi o altro ancora.
E siamo dunque, inevitabilmente, persone che devono fare i conti con coloro che in quelle stesse campagne vi si recano non pacificamente bensì armati, non per viverci, lavorarci o godere della loro quiete e bellezza bensì per farvi uso di armi da fuoco, mettendo a repentaglio la propria e l'altrui incolumità. Il tutto non per necessità ma per il puro soddisfacimento di un sadico capriccio, per spargere morte e sangue intorno a sé.

Chi sono loro? Sono gli individui armati comunemente denominati "cacciatori", gli unici in assoluto cui una legge assurda e anacronistica consente l'inaudito diritto di fare libero uso di armi da fuoco sul territorio aperto all'altrettanto libero (e ben più legittimo) transito di chiunque. Gli unici ai quali è consentito praticare una attività, quale è la caccia, i cui standard di sicurezza sono immensamente al di sotto di quelli ritenuti minimi in ogni altro ambito (sicurezza sul lavoro, impiantistica ecc.). Gli unici infine cui è consentito perfino di fare tutto ciò nelle altrui proprietà private infischiandosene del volere del proprietario.

Quanti danni fanno? Li ha censiti due anni fa l'EURISPES: quasi 10 morti al mese cui si aggiunge un numero ancor più alto di feriti, alcuni dei quali rimarranno invalidi per tutta la vita. E poi spari sulle case, famiglie costrette a vivere in stato d'assedio, agricoltori costretti a lavorare in mezzo a scenari di guerra. E potremmo ancora andare avanti a lungo.

Quanti sono loro? Appena 750.000 in Italia. Una infima minoranza, nemmeno l'1% della popolazione. Inoltre diminuiscono di anno in anno.

Quanti siamo noi? Chi può dirlo? Milioni senza dubbio. Una maggioranza schiacciante cui basterebbe far udire la propria voce per porre fine in brevissimo tempo a questo continuo stillicidio di tragedie.

Perché dunque loro spadroneggiano su di noi? Perché sono riuniti in associazioni ben organizzate e perché ciascuno di loro ha una visione così aberrante della caccia da ritenerla elemento determinante nelle proprie scelte elettorali. Ne consegue che i loro rappresentanti battono cassa continuamente ai politici, offrendo i loro voti. Da ciò, e solo da ciò, l'inaudito cumulo di privilegi di cui godono.

Perché noi, pur essendo più forti, siamo più deboli? Perché noi siamo stati finora isolati gli uni dagli altri. Ciascuno ha vissuto la propria condizione di schiavitù venatoria nel proprio isolamento, non sapendo bene cosa fare, a chi rivolgersi. Perché siamo stati fino a oggi milioni di singoli cittadini sparsi e non organizzati.

Cosa è cambiato? Sono nati i Comitati di Cittadini Caccia Il Cacciatore il cui scopo è coagulare tutti noi attorno a una azione molto semplice e chiara.

Cosa significa aderire ai Comitati? Significa compiere un semplicissimo atto di volontà e renderlo palese ai politici: l'atto di volontà consiste nel mettere la caccia al primo posto nelle nostre future scelte elettorali, enunciando con molta fermezza il principio che un politico il quale ritiene lecito che individui armati siano liberi di aggirarsi sul territorio nel più assoluto disprezzo dell'altrui diritto alla sicurezza e alla tranquillità, non sia degno di rappresentarci.

In altre parole aderire significa: Rifiutarsi di votare per quei politici, sia a livello locale che nazionale, che non abbiano inserito nei primi posti del loro programma elettorale, la totale messa fuori legge della caccia in quanto grave e irriformabile problema di ordine pubblico e attività lesiva dell'incolumità pubblica.

Quale è il nostro obiettivo? Raggiungere un grandissimo numero di adesioni prima delle prossime elezioni, divenendo con ciò imponente forza elettorale.

Siamo una associazione? No. E con tutta probabilità non avremo alcun bisogno di diventarlo. Tutto ciò che ci accomuna è un criterio preciso che guiderà d'ora in poi le nostre scelte elettorali: la sicurezza nostra e delle nostre famiglie innanzi tutto.
Via i cacciatori dalle nostre campagne.

Caccia il Cacciatore
www.cacciailcacciatore.org
[email protected]



BASTA CON LO SFRUTTAMENTO DEI DELFINI

Il parco di divertimenti Gardaland si prepara per la prossima stagione annunciando la presenza del delfino "Nau, che interagirà con il resto del branco per emozionare ancor più gli ospiti del Parco."

Gardaland possiede al suo interno il più grande delfinario d'Italia dove sono rinchiusi delfini e otarie obbligati a fare giochi stupidi per il divertimento di persone insensibili.

Contattiamoli per dir loro a smettere di sfruttare animali e per fargli sapere che li boicotteremo finche' non la smetteranno:


Telefono 045\644.97.77
Fax 045\640.12.67

dal sito a questa pagina è possibile compilare il modulo per contattarli:

http://www.gardaland.it/servizi/html/contattaci.htm

Scrivere a: [email protected]
Cc: [email protected]

Messaggio-tipo:

Il "Palablu" è la tipica struttura dove si può osservare l'arroganza umana nei confronti degli animali. Vedere delfini e otarie ridotte a dover eseguire stupidi esercizi per il divertimento di stupidi umani, mi riempie di tristezza. Il "Palablu" è un luogo di sofferenza e perciò mi impegnerò a biocottarlo, facendo cattiva pubblicità a Gardaland fino a che la struttura non verrà smantellata.

nome cognome città


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Altre info su Gardaland, da http://www.oltrelaspecie.org/gardaland.htm

BOICOTTALO!

1999
Al "Palablu" con 5 delfini - stress, troppo lavoro, acqua dolorosamente clorata:
Romeo: morto di necrosi epatica - per renderlo più docile lo hanno
privato del cibo e drogato con l'ormone Ovarid.
Violetta: morta - era incinta e fu costretta ad esibirsi ugualmente: il
18 settembre 1999 morì annegata causa la spina dorsale spezzata dagli sforzi.
Hector: morta - infarto al miocardio.
Amada: nel 2000 stava male - adesso anche questo delfino è morta.

Essendo i delfini assicurati ne arrivano altri dal mare di Cuba.

Il Ministero dell'Ambiente da tempo impedisce a Gardaland di sostituire i delfini morti nel Palablu. Morti sospette...

Il 5 aprile 2001, la Commissione scientifica "Cites" del Corpo Forestale dello Stato ha ritenuto che al Palablu non sussistano i requisiti necessari per l'acquisizione di altri animali.
Dalle verifiche della Commissione sono emerse lacune nelle condizioni di mantenimento dei delfini e della qualità del trattamento sanitario.
Anche la magistratura veronese sta per portare a giudizio il presidente di Gardaland, Enrico Ghinato, (oggi anche presidente di Union parchi di Confindustria) assieme a due veterinari e due istruttori. L'accusa per i dipendenti è preoccupante: maltrattamento di animali. L'inchiesta del Ministero è partita da tre morti sospette.
Sembra che i delfini e le otarie vivano in condizioni difficili nonostante l'impianto sia di recente realizzazione e costato ben sette miliardi di lire.

Già nel 1997 un veterinario istruttore scriveva di "allenatori senza etica professionale ed esperienza" e denunciava un'eccessiva presenza di cloro nelle vasche. Il cloro danneggia gli animali, ma proprio perché li irrita essi saltano con maggiore frequenza e più in alto.
"I troppi spettacoli, - scriveva il veterinario Guglielmo Lopez - finiranno per provocare danni irreversibili agli animali". Poco dopo il veterinario se ne andò da Gardaland.
Violetta era incinta e fu costretta ad esibirsi ugualmente: il 18 settembre 1999 morì annegata a causa della spina dorsale spezzata dagli sforzi. Un fatto grave, innaturale, clamoroso, chiaramente riconducibile direttamente o indirettamente a responsabilità umane.
Scriveranno i periti incaricati dai magistrati: il delfino potrebbe essere stato colpito da un corpo rigido allungato. Le escoriazioni presenti sul corpo infatti non erano usuali e dovute a lotte fra gli animali.

I periti disegnano, insomma, un quadro di cattiva gestione del delfinario, che "produce disagio, sofferenza e un'intensità di lavoro eccessiva": questi fattori di pericolo permangono per tutti gli animali presenti nel Palablu."



NO AL PROGRAMMA: LA FATTORIA

INDIRIZZI:

E-mail: [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]
Cc: [email protected]

Messaggio tipo:

Dopo il ‘Grande Fratello’ e ‘La Talpa’ ecco ora ‘La Fattoria’ a destare la mia preoccupazione per gli animali sfruttati dalle produzioni televisive e sbattuti davanti alle telecamere senza il minimo rispetto delle loro più elementari esigenze.
Se le notizie su ‘La Fattoria’ sono fondate i quattordici neo contadini protagonisti della trasmissione dovranno, tra le altre cose, spennare delle galline, pratica vietata dalle leggi italiane in materia di macellazione.
Mi chiedio tra l’altro se i neo contadini sono stati preparati ad una gestione rispettosa delle esigenze socio-etologiche e fisiologiche degli animali, differenti da specie a specie. Le mucche, le galline e gli altri animali che verranno sfruttati ne ‘La Fattoria’ non hanno scelto di vivere questa esperienza. Lo sfruttamento degli animali per puro interesse di spettacolo è decisamente riprovevole ma i maltrattamenti che ne conseguono sono ancora più orribili.
Vi chiedo pertanto di bloccare la trasmissione, altamente diseducativa per i bambini e, in subordine, di adoperarVi per garantire il rispetto degli animali de ‘La Fattoria’ in quanto esseri viventi.

Data e firma



NO ALLA CACCIA ALLE FOCHE

Protestiamo contro la riapertura della caccia ai cuccioli di foca in Canada. Piu' oltre info sulla questione.

Scriviamo a: [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]
Cc: [email protected]

Messaggio-tipo (da personalizzare)

Protestiamo fortemente per il massacro di foche autorizzato dalle autorità canadesi.
Provvederemo pertanto a chiedere a parenti e amici di non sostenere turisticamente il Canada e chiediamo ai tour operator che leggono per conoscenza e che appaiono fra quelli maggiormente specializzati sul turismo canadese, di tenere in adeguato conto le nostre richieste, con la speranza che mostrino maggior sensibilità delle autorità canadesi, che continuano a giustificare questa caccia.

Distinti saluti,

nome cognome


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Indirizzario:
A: [email protected]; [email protected]
Cc: [email protected]

Messaggio tipo:

I wish to protest against the MASSACRE of seals that the Canadian government has recently permitted.
I'm convinced that the world is DISGUSTED by this cruel decision.

Best regards,

NOME, COGNOME
STATO


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TRADUZIONE:
Protesto contro il massacro delle foche che il governo canadese ha permesso recentemente.
Sono convinto che il mondo sia disgustato da questa crudele decisione.
Distinti saluti

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VIA POSTA:

The Honourable Geoff Regan
HOUSE OF COMMONS
Minister, Fisheries and Oceans
Parliament Buildings, Wellington Street
Ottawa, Ontario
Canada, K1A 0A6

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C'e' anche una petizione da firmare, dell'international fund for Animal welfare, che conta di raccogliere UN MILIONE di firme (tante firme quante sono le foche condannate a morte) da presentare al senato canadese, al fine di sospendere questo eccidio.

http://www.ifaw.org/ifaw/general/default.aspx?oid=85218

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INFO:
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CANADA: CACCIA GROSSA A CUCCIOLI FOCA
(ANSA) - NEW YORK - La caccia grossa ai cuccioli di foca sulla costa est del Canada ha attirato la protesta degli ambientalisti: militanti del movimento Verde internazionale sono arrivati sulla banchisa dell'isola di Terranova e del Labrador per filmare il primo grande massacro di mammiferi sui ghiacci in quasi mezzo secolo. La mattanza e' stata autorizzata dal governo canadese e a ieri sera 140 mila carcasse scuoiate di cuccioli di foca giacevano sul pack. ''C'e' sangue ovunque. Pozze di sangue dovunque cammini. I cuccioli di foca ti guardano con gli occhi spalancati. I cacciatori non prendono le carcasse perche' la carne di foca non ha valore. Le lasciano a marcire sul ghiaccio o le buttano in mare. L'unica cosa che vogliono e' la pelle'', ha protestato disperata Rebecca Aldworth dell'International Fund for Animal Welfare, (Ifaw),un'organizzazione in prima linea nella campagna per fermare la strage.

L'ULTIMA GRANDE STRAGE NEL 1956 - Altre duecentomila foche saranno massacrate nei prossimi giorni per raggiungere il tetto di 350 mila animali avallato dal governo quest'anno. L'ultima volta che sulle banchise canadesi vennero macellate 350 mila foche fu nel 1956. Ufficialmente le autorita' di Ottawa hanno dato il via libera alla prima grande caccia alla foca in grande stile in decenni per ridare fiato alla popolazione di merluzzi dell'Atlantico. Secondo gli ecologisti tuttavia la vera ragione dietro l'ok del governo e' di natura politica, non di riequilibrio ambientale. ''La scienza non c'entra. C'entrano la politica e il mercato'', ha protestato David Levigne, esperto di foche di Guelph in Canada e un consigliere scientifico dell'Ifaw. Gli ambientalisti hanno alzato il tono della voce negli ultimi giorni. Oggi l'organizzazione americana Humane Society ha acquistato un'inserzione di una pagina sui quotidiani Usa per chiedere il boicottaggio dei viaggi nei confronti del Canada.

MATTANZA A VANTAGGIO PESCA MERLUZZI - Il piano del governo canadese per la caccia alle foche e' stato annunciato nel febbraio 2003 e messo in atto a partire da lunedi': ''Non c'e' dubbio che la popolazione delle foche sta fermando la ripopolazione dei branchi di merluzzo dell'Atlantico'', aveva spiegato il ministro della pesca della provincia di Terranova Gerry Reid. La caccia ai cuccioli di foca era stata praticamente abolita nelle coste orientali del Canada 25 anni fa a causa delle proteste internazionali guidate dai gruppi ecologisti e di cui era stata testimonial in Europa l'attrice francese Brigitte Bardot. Impressionati dalle immagini dei cuccioli di foca massacrati a colpi di mazza e spellate vive, gli Stati Uniti avevano messo al bando le pellicce di foca nel 1972 e l'Europa ne aveva seguito l'esempio un decennio piu' tardi. In conseguenza dei bando il Canada aveva ridotto le quote della caccia alla foca a 15 mila esemplari all'anno destinati essenzialmente al mercato della carne e al piccolo artigianato locale.

PELLICCIA DI NUOVO DI MODA - Il ritorno in auge delle pellicce sulle passerelle degli stilisti di moda ha cambiato le carte in tavola. L'anno scorso il Canada ha aumentato a un milione il numero dei capi di foca che possono essere cacciati in tre anni. Il piano triennale del Canada prevede l'abbattimento di 975 mila foche di qui al 2006 con un tetto di 350 mila foche per anno. E' nel Golfo del San Lorenzo, tra le isole di Maddalena, Terranova e il Labrador dove le foche dell'Artico si vengono a riprodurre a fine inverno che la caccia e' cominciata lunedi' scorso. La pelle, il cui prezzo e' raddoppiato negli ultiumi due anni, e' tuttora il prodotto piu' ricercato e dev'essere strappata all'animale entro i primi giorni di vita perche' mantenga il pregiato colore bianco. ''Questi animali non hanno ancora imparato a nuotare. Catturarli e ucciderli e' come raccogliere mirtilli'', ha commentato Chris Cutter dell'Ifaw. (ANSA).
14/04/2004 18:50