Estratto del messaggio del 29/07/2003 alla mailing-list di Oltre la specie
4 daini probabilmente fuggiti da un allevamento nel bolognese e ora ospitati in un'azienda faunistica, rischiano di essere catturati per fare non si sa quale fine. Più sotto trovate un'articolo de Il Resto del Carlino in cui si parla di questa vicenda. Scriviamo lettere di protesta ai comuni che dovrebbero eseguire l'ordinanza di "narcotizzazione" e cattura per chiedere di trovare una soluzione che NON preveda ne' la soppressione ne' la prigionia dei 4 daini:
potete scrivere a :
Comune di Baricella
via Roma 76
40052 Baricella (BO)
telefono 051.6622411 - fax 051.873399
Comune di Malalbergo
piazza dell'Unità d'Italia,2
40058 Malalbergo (BO)
telefono:0516620211 - fax:051872454
Mandate messaggi a: [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]
e come al solito per conoscenza in copia nascosta (Ccn) a: [email protected]
Spett.le Comune di Baricella
Spett.le Comune di Malalbergo
chiedo che i quattro daini di cui si sta decidendo la sorte in questi giorni NON siano uccisi, e che si trovi al più presto una soluzione che permetta loro di vivere liberamente in qualche luogo protetto, essendo ovviamente impensabile lasciarli allo stato selvatico poichè ormai troppo abituati all’uomo, e che non vengano consegnati a qualche allevamento dove finirebbero poi in bistecche.
Cordiali saluti.
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L'articolo di giornale:
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Narcotizzarli? Noi, no
Sembra una storia tratta dal 'Mondo piccolo' di Giovanni Guareschi. Quattro daini, forse stanchi della vita monotona di un allevamento, scappano nella pianura bolognese, tra Baricella e Malalbergo. Vengono avvistati dalla polizia provinciale 45 giorni fa e da allora, sorvegliati a vista, trovano alloggio in un'azienda faunistica. La fuga diventa un mezzo affare di stato. Si decide che i daini verranno 'prelevati' e che per farlo bisogna usare un fucile che spara narcotico. Ma è scontro su chi debba premere il grilletto, e non è chiaro di chi sia la competenza tra il comune di Baricella, quello di Malalbergo, la Ausl e la polizia provinciale. C'è un'ordinanza da firmare, ma per ora non la firma nessuno. Non c'è un don Camillo che risolve la situazione e per ora i quattro daini continuano nel loro sogno di vivere in pianura. La storia è stata raccontata dall'assessore provinciale all'Agricoltura, Nerio Scala, che in consiglio provinciale ha dovuto rispondere a un'interrogazione del vicepresidente del consiglio provinciale, Giuseppe Sabbioni (FI), informatissimo sui movimenti di animali in pianura. «Ci vuole un'ordinanza per poterli narcotizzare - spiega Scala in consiglio provinciale - perché in questa zona non possono stare. Non mi chiedete che cosa ne sarà dopo di loro». L'assessore spiega anche che i motivi del ritardo sono dovuti al fatto che «c'è un rimpallo tra il comune di Malalbergo e gli altri su chi li debba abbattere», ma aggiunge che «i veterinari dell'Ausl si stanno attrezzando per poter sparare questo narcotico». Noi, aggiunge Scala, «come polizia provinciale, li teniamo controllati, in modo che non vadano in giro, in attesa del provvedimento». In attesa dell'ordinanza che segnerà la loro sorte i quattro daini non se la passano male. «La polizia provinciale - dice ancora Scala- sta cercando di capire da dove sono venuti e nel frattempo li sta alimentando. Si vede che sono di allevamento, perché sono mansueti e si lasciano avvicinare». Nessuna speranza che restino lì dove sono, perchè, chiude Scala, «altrimenti finisce che diventano stabili in queste zone».
Il Resto del Carlino del 26/7/2003
Proposta della LAV - LEGA ANTIVIVISEZIONE - DELEGAZIONE PROVINCIALE DI MILANO
Al Consiglio Regionale della Regione Lombardia sono depositati ben 2 progetti di legge che di fatto vietano l'impiego di animali nelle Università dellaRegione per scopi didattico-dimostrativi. Abbiamo la possibiltà di fermare questa inutile tortura e allo stesso tempo di formare i futuri ricercatori con metodi scientificamente validi.
Chiediamo di inviare il testo lettera proposto in calce al Presidente della III Commissione Sanità del Consiglio Regionale, affinchè vengano presto messi in discussione i due progetti di legge. Vi chiediamo inoltre di diffondere questo messaggio.
Testo lettera da innviare a: [email protected] e come al solito per conoscenza in copia nascosta (Ccn) a: [email protected]
Oppure se qualcuno vuole fare di più anche a questi indirizzi :
Presidente Commissione III
Regione Lombardia
Dott. Carlo Saffiotti
Via Fabio Filzi, 29
20124 Milano
Fax: 02.67482517
OGGETTO: PDL 0286; PDL 0317 - DI INIZIATIVA CONSILIARE - Norme per la vivisezione.
Lo scorso anno, il Consiglio Regionale, su proposta del Consigliere Monguzzi, approvò una risoluzione con la quale si esprimeva a favore della sostituzione dell'uso di animali nei laboratori didattico-dimostrativi delle Università Italiane con metodi alternativi che non impiegano animali e si assumeva l'impegno a compiere tutti gli atti necessari per favorire la diffusione dei metodi alternativi negli atenei della Regione. Questa risoluzione è nata in seguito ad una contraddizione presente nell'ordinamento giuridico italiano: il D.L.n.116/92, per ciò che riguarda gli esperimenti su animali per semplice scopo didattico, autorizza i medesimi soltanto in caso di inderogabile necessità e qualora non sia possibile ricorrere ad altri sistemi dimostrativi; il D.L.n. 413/93 invece, permette ai cittadini che lo desiderano di non compiere esperimenti su animali e obbliga, fra l'altro, gli istituti universitari a fornire agli studenti altre metodologie che non facciano uso di animali. Quindi: la L.413/93 obbliga le strutture a fornire allo studente modalità di insegnamento che non prevedono l'utilizzo di animali ma, in caso di esistenza di metodi sostitutivi utilizzabili, lo stesso utilizzo di animali non dovrebbe essere permesso in quanto, secondo il D.L. n.116/92, cade il caso di inderogabile necessità, dato appunto la possibilità di ricorrere ad alternative.
Si configurano solo due possibili situazioni:
1. L'Università utilizza soltanto animali per i corsi di laurea, e non consente agli studenti obiettori di eseguire sperimentazioni di tipo sostitutivo: in questo caso l'Università è inadempiente nei confronti della Legge 413/93.
2. L'Università utilizza sia animali che metodi sostitutivi, consentendo agli studenti che lo desiderano di superare gli esami e laurearsi senza avere eseguito esercitazioni sugli animali: in questo caso l'Università è inadempiente nei confronti del .L. 116/92, poiché in presenza di metodi sostitutivi scientificamente validi l'uso di animali non è consentito.
Dato che, i problemi di carattere giuridico ed organizzativo possono essere risolti esclusivamente con la realizzazione di esercitazioni didattiche che prevedano, per tutti gli studenti, l'utilizzo di metodologie sostitutive, attualmente, in Italia più del 70% delle facoltà scientifiche a carattere bio-medico non utilizzano più animali a scopo didattico. In seguito alla risoluzione approvata dal Consiglio Regionale, e sull'esempio della L.R. n.20 del 2002 della Regione Emilia Romagna (tuttora in vigore e che di fatto, vieta l'impiego di animali a scopo didattico), sono stati depositati i PP.dd.LL n.0286, di iniziativa del consigliere regionale Ferretto Clementi, e n.0317, di iniziativa del consigliereregionale Monguzzi.
Chiediamo pertanto che tali progetti di legge vengano messi all'ordine del giorno della Commissione III, di cui LEI è presidente, quanto prima e comunque entro l'inizio dei corsi universitari.
Distinti saluti.
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