|
:: CONGRESSO VEGETARIANO EUROPEO E TOM REGAN
CON LA PRESENTAZIONE DEL SUO ULTIMO LIBRO CURATO DA MASSIMO FILIPPI
(OLS) NELLA SUA VERSIONE ITALIANA
Alcuni articoli relativi al congresso svoltosi a Riccione
dall'1 al 7 ottobre 2005
Da http://www.vegetarianet.com/vegetarianet/articles/art_844.html
Vegetariani e animalisti a confronto
2 ottobre - Sintesi degli interventi
Tom Regan
La cultura che ho ricevuto dalla mia famiglia mi ha accompagnato
in gioventù al consumo di carne, ma la guerra in Vietnam
ha interrogato la mia coscienza e mi ha portato a leggere i testi
di Gandhi.
Ho capito che se volevo oppormi davvero alla guerra non potevo pi
vivere con dei cadaveri nel frigorifero, e osi un giorno, come accade
a tutti quelli che scelgono il vegetarismo, mi sono svegliato e
ho scoperto un animale che mi guardava nello specchio, e ho deciso
che avrei rifiutato qualsiasi forma di violenza verso gli animali.
Oggi la sfida per i vegetariani di tutto il mondo e' quella di imparare
ad avvicinarsi con rispetto a chi la pensa diversamente, senza sentirsi
superiore a chi non condivide le nostre scelte. Io non sono stato
persuaso dal vegetarismo perché qualcun altro mi ha fatto
sentire inferiore o in difetto, ma perché ho scoperto delle
cose positive. Per far crescere il nostro movimento dobbiamo imparare
a rispettare e ad amare i carnivori osi come facciamo con il resto
degli animali.
Marina Berati
In passato c'e' stata diffidenza da parte degli animalisti nei riguardi
dei vegetariani, ma negli ultimi tempi c'e' stato un cambio di rotta,
e nessun attivista per i diritti degli animali, anche se carnivoro,
contesta la scelta vegetariana.
Ora tocca ai vegetariani che mangiano latte e uova vincere i loro
pregiudizi verso i vegani, per capire che questa abitudine alimentare
non e' una forma di estremismo, ma nasce dalla consapevolezza che
anche dietro il latte e le uova si nascondono delle grandi sofferenze
animali.
Il principio da cui partono gli attivisti per i diritti degli animali
e' l'anti-specismo, cime il rifiuto di riconoscere alla specie umana
una superiorità rispetto alle altre specie, teorizzata da
molti per affermare il presunto diritto all'uccisione e al maltrattamento
di animali.
Gianluca Felicetti
E' necessario andare al di ala dell'affermazione del benessere animale,
il cosiddetto "Animal Welfare" secondo una cattiva traduzione
dall'inglese, per rivendicare invece i diritti degli animali, capaci
di portare effetti benefici anche all'uomo.
Il maltrattamento degli animali costa a tutti, anche ai vegetariani:
basta pensare ai 15 milioni di euro sottratti dalle casse dello
stato per fronteggiare l'influenza "aviaria", una malattia
che si diffonde anche a causa delle pessime condizioni di vita dei
volatili negli allevamenti intensivi.
I problemi relativi ai diritti degli animali, assenti dall'agenda
delle istituzioni italiane, cominciano ad affacciarsi sul dibattito
europeo.
Secondo un recente sondaggio di "Eurobarometro" dell'Unione
Europea, il 55% dei consumatori europei non considera sufficiente
l'attenzione che viene offerta agli animali da allevamento, il 51%
ha rilevato che le etichette associate ai prodotti di allevamento
presentano difficilmente o mai comunicazioni sufficienti, ma il
75% degli intervistati e' comunque convinto di poter influenzare
i sistemi di allevamento con le proprie scelte alimentari.
Questo e' molto importante, perché conferma la possibilità
di un diverso modello di sviluppo centrato sul benessere degli animali
e non sulle esigenze di produttività degli allevamenti.
Massimo Filippi
Viviamo in una società gerarchica, e gli animali sono in
fondo alla nostra gerarchia. Le guerre moderne sono figlie della
cultura del mattatoio industriale, e in Iraq il rapporto tra la
violenza della guerra e la cultura di dominio, che spinge alla violenza
sugli animali, e' diventato più evidente.
Basta pensare alla violenza del carcere di Abu Grahib, con i prigionieri
tenuti al guinzaglio come cani, e alla speculare violenza degli
sgozzamenti, che ricordano da vicino le tecniche di macellazione.
Questa violenza riguarda anche i chi non fa uso di carne, dal momento
che i mattatoi di stato sono pagati anche con le tasse dei vegetariani.
Da questo punto di vista sarebbe auspicabile l'introduzione di una
forma di opzione fiscale per scegliere se finanziare o meno le strutture
pubbliche destinate alla soppressione degli animali.
Silvia Amodio
Tutti noi siamo debitori verso il mondo animale: basta pensare a
invenzioni come l'ecografia, ispirata dalla comunicazione dei delfini,
o l'ombrello, progettato pensando all'apertura delle ali dei pipistrelli.
130 anni fa scompariva una specie animale ogni 10 anni, mentre oggi
si estinguono tre specie ogni ora. Non possiamo più rimandare
il passaggio da una visione antropocentrica della vita ad una visione
biocentrica.
Hiren Kara
Le radici del movimento indiano per i diritti degli animali possono
essere fatte risalire al 3000 avanti Cristo, quando il divino Govinda
ha escluso le offerte animali dall'elenco delle cose a lui gradite.
Sempre in India, ma nel 322 avanti Cristo, viene pubblicato il primo
libro di scienze politiche ed economiche, che contiene anche il
primo insieme dettagliato di leggi che tutelano gli animali e il
loro benessere, prevedendo severe punizioni per le crudeltà
commesse a danno degli animali.
Oggi questa tradizione continua anche attraverso l'attività
dell'associazione internazionale Peta, che si oppone all'utilizzo
degli animali per ottenere cibo, vestiti, intrattenimento e sperimentazioni
scientifiche.
Di recente Peta-India ha vinto un caso giudiziario contro l'utilizzo
indiscriminato degli animali nella cinematografia. La corte suprema
di Bombay ha stabilito che il "censor board" indiano incaricato
dell'approvazione dei film non potrà più concedere
la propria approvazione senza una verifica preventiva del trattamento
ricevuto dagli animali "attori"
da: http://www.vegetarianet.com/vegetarianet/articles/art_845.html
Vegetariani e animalisti a confronto
2 ottobre - World Farm Animals Day
C'e' un legame tra l'influenza aviaria e i maltrattamenti agli animali
di allevamento?
Il 2 ottobre, in occasione del World Farm Animals Day, la giornata
mondiale degli animali d'allevamento, il mondo animalista ha incontrato
la cultura vegetariana durante i lavori del IX Congresso Vegetariano
Europeo, con un convegno su Vegetarismo e diritti degli Animali.
Ne e' emerso un quadro piuttosto inquietante che lega alcuni problemi
economici, sociali, culturali e sanitari delle moderne societa'
alle pratiche di allevamento degli animali da consumo.
"Il maltrattamento degli animali costa a tutti, anche ai vegetariani
- ha dichiarato Gianluca Felicetti della Lega Anti Vivisezione -
basta pensare ai 15 milioni di euro sottratti dalle casse dello
stato per fronteggiare l'influenza 'aviaria', una malattia che si
diffonde anche a causa delle pessime condizioni di vita dei volatili
negli allevamenti intensivi".
C'e' chi li chiama "animalisti", un nome che si trascina
un retrogusto di eco-terrorismo e scelte di vita estreme, tuttavia
loro preferiscono definirsi "attivisti per i diritti degli
animali", o meglio ancora "anti-specisti", cioe'
avversari delle teorie che affermano la superiorita' del genere
umano sulle altre specie animali.
In altre parole cercano di estendere a tutto il mondo animale le
riflessioni sui diritti universali finora limitate solo agli esseri
"umani". Si chiedono se ha senso basare il nostro modello
alimentare sulla sofferenza e la violenza, e svelano al mondo i
segreti inconfessabili dei mattatoi, degli allevamenti intensivi
di galline dal becco fresato, delle torture subite durante i trasporti.
Ai lavori del convegno, coordinato da Stefano Cagno, membro del
comitato scientifico dell'AVI (Associazione Vegetariana Italiana),
hanno partecipato il filosofo Tom Regan, uno dei massimi esponenti
della cultura vegetariana, Silvia Amodio, fotografa e pittrice animalista,
Marina Barati, attivista telematica per i diritti degli animali,
Hiren Kara, rappresentante dell'associazione internazionale Peta-India,
Massimo Filippi fondatore dell'Associazione Oltre la specie, Gianluca
Felicetti, saggista ed esperto di Etologia applicata e benessere
animale.
|