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LA GENIALATA: I CANI IN CENTRO SPORCANO? IL SINDACO GOBBO ED IL PROSINDACO GENTILINI NE VIETANO L'ACCESSO

La Repubblica Online
29 giugno 2004

Un'ordinanza del sindaco Gobbo vieta l'accesso dal 10 luglio
Unica concessione, gli animali che guidano ciechi e disabili

Treviso off limits per i cani

Nel centro storico troppi bisogni
All'origine del provvedimento la "maleducazione sociale"
Per i trasgressori la multa può superare i 500 euro

TREVISO - Costa cara la popò a Treviso. Fino a 516 euro. Tanto rischiano di multa i possessori di cani che, dal prossimo 10 luglio, oseranno varcare i confini del centro storico della città con i loro amici a quattro zampe. Ecco la nuova crociata del sindaco leghista Giampaolo Gobbo, europarlamentare, segretario del Carroccio in Veneto. Già assurto agli onori delle cronache per le sortite contro i campi nomadi, per le fiaccolate contro gli immigrati, per i consigli di autodifesa dai ladri dispensati ai commercianti. Ora Gobbo ha firmato un provvedimento che vieta a "proprietari e detentori di cani" l'accesso ad alcune vie e piazze del centro storico della città.

Motivo: la "mancata raccolta delle deiezioni". L'ordinanza, esposta oggi all'Albo pretorio del Municipio, entrerà ufficialmente in vigore per l'appunto dal prossimo 10 luglio ed avrà una durata sperimentale di sei mesi. Signore a fare shopping da sole, yorkshire a casa a mugolare.

A sollecitare il provvedimento, sarebbe stata la "maleducazione sociale" manifestata da chi conduce gli animali. Che non si preoccupa, cioè, di eliminare la popò, evidentemente copiosa, lasciata a disturbare le altrimenti immacolate vie dello "struscio", fra ponti, bei negozi, scorci suggestivi. Senza contare il rischio, come suggerisce il provvedimento, di contagio di alcune malattie, "collegato all'abbandono delle feci in luogo pubblico".

Un'unica concessione: l'attraversamento delle aree indicate nell'ordinanza - quelle cioè a più alta densità di negozi - è consentito solo ai cani che accompagnano ciechi o portatori di handicap (anche se si suppone che per i soggetti in questione l'uso di paletta e sacchetto sia ancora più disagevole).

La sanzione prevista per i trasgressori scoraggerebbe anche i più temerari: una popò distrattamente abbandonata può costare, si diceva, fino a 516 euro, somma peraltro identica a quella indicata anche per coloro che portino a spasso i cani nelle zone cittadine ancora non "off limit" ma privi di paletta e sacchetto per la raccolta.


Il Gazzettino online
30 giugno 2004


Clamorosa ordinanza: «Sporcano»
Centro città vietato ai cani


Treviso
Scordatevi di vedere ancora una scena come quella riprodotta dalla foto qui sopra: il vice sindaco Gentilini che accarezza un bambino tenendo in braccio un cane. Non la vedrete più almeno nel centro storico, e non perchè spariranno i bambini impegnati a rincorre i piccioni in piazza dei Signori, ma perchè spariranno i cani. Un'ordinanza affissa ieri all'albo pretorio parla chiaro: tempo undici giorni e i cani, di qualsiasi taglia, non potranno più entrare in Piazza o circolare nel Calmaggiore o nelle vie vicine. Non lo potranno fare nemmeno se accompagnati con tanto di guinzaglio e museruola. Il motivo? Perchè sporcano e, soprattutto, perchè i padroni non puliscono lasciando l'ingrato compito ai negozianti che, quasi ogni mattina, si trovano davanti l'ingresso del loro esercizio qualche ricordino o "deiezione canina", secondo la definizione asettica e indolore utilizzata dagli uffici comunali. L'ordinanza, come ha spiegato il sindaco Giampaolo Gobbo, avrà durata sei mesi e deve essere considerata un'esperimento. Però chi verrà colto in fragrante, cioè col cane al guinzaglio in zona proibita, dovrà stare attento: la multa prevista infatti parte da 51,64 euro a 516,45.Ovviamente sono subito insorti alcuni proprietari di cani, personaggi sicuramente molto noti in città, che abitano in centro storico. Per lo scrittore-esploratore Cino Boccazzi, ad esempio, l'ordinanza è una "Vergogna frutto di una politica antipatica". Di parere del tutto contrario è il vice sindaco Giancarlo Gentilini, che non ha materialmente firmato il provvedimento ma lo ha sicuramente ispirato: "Mi sono arrivate continue lagnanze dai negozianti costretti a pulire ogni giorno la sporcizia lasciata dai cani, per questo ho deciso il divieto . Inoltre gli animali hanno bisogno di spazio, non di venire in piazza: che i padroni li portino pure sul Piave".

CALIA


1 luglio 2004

ANCHE I COMMERCIANTI PROTESTANO

A proposito dell'ordinanza del Comune che vieta l'ingresso ai cani nella "zona rossa" del centro storico l'Ascom ConfCommercio trevigiana, tramite il proprio vicepresidente Guido Pomini, non solo "si dichiara del tutto estranea, ma non ne comprende nemmeno le ragioni."
C'è chi ha attribuito ai commercianti, ed in particolare all'Ascom che li rappresenta, la responsabilità di tale ordinanza, ma l'Ascom, assicura Pomini, "non ne sapeva nulla e soprattutto non riesce a comprenderne le motivazioni di base, visto che esiste già da tempo un provvedimento specifico che impone il comportamento corretto ai proprietari dei cani."
"Non possiamo condividere - dichiara Pomini- nessuna azione che limiti la fruibilità del centro storico ai cittadino, i proprietari dei cani sono numerosi, soprattutto anziani e residenti in centro. Siamo pertanto contrari a qualsiasi cultura che crei divisioni tra categorie di cittadini, e che penalizzi ulteriormente la zona del centro rispetto alla periferia. Dopo l'esperienza invernale delle targhe alterne, questa ordinanza non può che essere recepita, dagli operatori commerciali del centro storico, come una ulteriore goccia che va a riempire un vaso già troppo pieno. In tempi difficili per i consumi, non si possono comprendere le ragioni di un'ordinanza che limita invece che favorire l'accesso al centro".
"Siamo comunque contrari"- conclude Pomini- "al carattere repressivo e ghettizzante di questo provvedimento che appare incomprensibile se si considerano tutti gli anni di sviluppo della cultura di promozione del centro storico, abbiamo fatto di tutto per portare gente in città, supportiamo eventi e continuiamo a lavorare sulle iniziative. La prossima settimana in Piazza Duomo inizia un festival musicale di livello internazionale. Sarebbe apparsa sicuramente più accettabile una eventuale campagna di sensibilizzazione dei proprietari dei cani sulla necessità di rispettare l'obbligo di pulizia, tutelando in tal modo le esigenze di tutti".


1 luglio 2004

Levata di scudi contro il provvedimento del Comune, le associazioni animaliste preparano un ricorso al Tar

Il procuratore "difende" i cani

Fojadelli: «Vietarne l’ingresso in centro può essere una limitazione della libertà personale»

Treviso
«Vietare l'ingresso ai cani nel centro storico può essere visto anche come una limitazione della libertà personale». Il Procuratore Capo, Antonio Fojadelli, si "schiera" dalla parte degli animali, commentando l'ordinanza del vicesindaco Giancarlo Gentilini. «Bisogna capire le ragioni che hanno spinto verso questa decisione - ha sottolineato il Procuratore - non bisogna punire l'animale, ma educare il padrone a pulire quando il cane sporca». Intanto l'ordinanza ha innescato un vero vespaio. La Lega anticaccia ha annunciato un ricorso al Tar contro il provvedimento. I commercianti si sono dissociati dalla decisione del prosindaco, ma Gentilini rimane fermo sulle sue decisioni anche quando si prospetta una mega manifestazione in piazza con centinaia di cani: «Le casse del Comune prenderanno una grande ventata di euro».


1 luglio 2004

Gli animalisti

Telefoni roventi nelle associazioni «Boicotteremo gli acquisti in centro»

Telefoni roventi, ieri, quelli di Nadia Masutti, delegata provinciale della Lega antivivisezione, e di Stefania Righetto, storica presidentessa della Protezione animali. Entrambe sono state contattate da decine di cittadini, indignati dal provvedimento preso dal sindaco. Di fronte a una simile levata di scudi, la Masutti annuncia che la Lav si è già mossa per chiedere all'amministrazione comunale il ritiro immediato dell'ordinanza, giudicata "lesiva del diritto di libera circolazione dei cittadini e dell'armonica convivenza tra uomo e animale". Un tema, quello della convivenza urbana tra le persone e gli animali, che la Masutti propone di discutere all'interno di un "forum animali", composto da amministrazione, associazioni animaliste e associazione dei commercianti . La delegata della Lav conta inoltre di incontrare "in tempi brevissimi" il sindaco. "Nel caso in cui l'amministrazione non dia risposte positive a quanto richiesto, la Lav, unitamente alle altre associazioni animaliste del territorio e ai comitati spontanei di cittadini che si stanno formando, si vedrà costretta ad intraprendere azioni di disobbedienza civile e di boicottaggio degli acquisti nella cosiddetta zona rossa del centro storico".Furiosa è anche la Righetto: "Chi abita in centro dove dovrebbe portare il suo cane, in municipio?", sbotta la presidentessa della Protezione animali, pensando prima di tutto a quegli anziani che non hanno grosse possibilità di spostamento con il loro animale domestico. E continua: "Pur concordando sul fatto che la città deve essere mantenuta pulita, sono contraria a questa ordinanza: per pochi maleducati, ci sono molti proprietari di cani che invece rispettano le regole".Ai problemi cui vanno incontro i residenti del centro storico pensa anche Bruna Tampieri, presidentessa del "Rifugio del cane" di Ponzano: "Mi chiedo come possa rispettare l'ordinanza chi abita in centro - esordisce la Tampieri -. Non si può vietare a queste persone di tenere un cane. D'altro canto, il problema della pulizia esiste e non può essere ignorato: non tutti gli animali hanno un padrone civile. Inoltre, non penso che il centro cittadino sia il miglior posto per far passeggiare un cane: credo ci siano zone più adatte".

Lina Paronetto



AGGIORNAMENTO:

COMUNICATO STAMPA LAC-VENETO:

Comunicato del 29 luglio 2004

I CANI SONO NUOVAMENTE LIBERI DI CIRCOLARE IN CENTRO CITTA' A TREVISO.
IL TAR DEL VENETO ACCOGLIE LA RICHIESTA DI ALCUNI CITTADINI DI TREVISO E CON TRE ORDINANZE DISTINTE SOSPENDE L'ORDINANZA DEL SINDACO DI TREVISO CHE VIETAVA LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CANI IN CENTRO CITTA'.

Il Tribunale Amministrativo regionale del Veneto, Sezione Terza,

Presieduta dal Dott. Umberto Zuballi, con le ordinanze n.793/04, n.796/04 e n.797/04 del 27/07/2004 ha accolto la richiesta di sospensiva dell'ordinanza n. 48791-10 del 29 giugno 2004 del Sindaco del Comune di Treviso Gianpaolo Gobbo, relativa al divieto di circolazione dei cani nel centro della città di Treviso, in relazione a tre rispettivi ricorsi presentati da alcuni cittadini del Comune di Treviso.
L'ordinanza "anti-Fido" quindi da oggi è sospesa dal TAR e pertanto cessa ogni effetto legale.
Si tratta di una sonora sconfitta delle tesi anti-Fido del vice Sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, promotore e sostenitore dell'ordinanza che unica nel suo genere ha vietato la libera circolazione dei cani nel centro della città di Treviso, una risultato che vede i cittadini battere il comune per un sonoro 3-0.
Ora bisognerà vedere le prossime mosse del Comune di Treviso che molto probabilmente deciderà di ricorrere in appello al Consiglio di Stato nel tentativo di vedere ribaltato il giudizio espresso dai magistrati del TAR del Veneto.
Comunque le decisioni del TAR ridanno certezza nelle leggi e nel diritto ai centinaia di cittadini costretti a tenere i propri cani lontano dai luoghi di passeggiate abituali o all'interno di piccoli appartamenti del centro città.
La LAC Sezione del Veneto, tramite il proprio Presidente Andrea Zanoni, esprime la massima soddisfazione per questo verdetto preliminare dei Giudici veneziani e nel contempo si chiede come i cittadini di Treviso possano ancora tollerare che il proprio comune spenda migliaia di euro per difendere degli atti nati da esigenze evidentemente inesistenti che sembrano derivare solo dalle bizzarre volontà di qualcuno.
Il Comune di Treviso avrebbe infatti staziato una somma pari a ben 15.306,36 euro per ciascun ricorso per un totale di oltre 60.000 euro visto che i ricorsi sono quattro.
Quella di oggi è una prima vittoria attesissima dagli oltre duemila partecipanti alla manifestazione cittadina "Cacacagnara" del 10 luglio scorso contro l'ordinanza anti - Fido, dagli oltre 4500 cittadini che hanno firmato una petizione contro l'ordinanza sindacale, da migliaia di cittadini che da tutta Italia hanno sommerso di email le caselle di posta del comune, da tutti i cittadini trevigiani che credono nel diritto e nella giustizia, dal pool di legali che hanno seguito le pratiche giudiziarie, dal coordinamento delle associazioni LAC, LAV, UNA ed ENPA che si sono battete sin dall'inizio contro questa ingiustizia.
Andrea Zanoni, Presidente della LAC del Veneto ha dichiarato: "Questa è una vittoria del diritto e della civiltà su atti autoritari che nulla hanno a vedere con la tutela dei cittadini di Treviso. Credo che per i cittadini di
Treviso diventi sempre meno tollerabile il sistema adottato dal comune di risolvere i problemi con ordinanze calate dall'alto e ritenute scorrette addirittura dai Magistrati veneziani. Ora si pone anche il problema economico e di utilizzo di denaro pubblico per difendere un'ordinanza come questa pressoché indifendibile, si parla infatti di ben 60.000 euro.
I cittadini trevigiani possono tollerare ancora il fatto di dover pagare di tasca propria migliaia di euro per difendere degli atti che ritengono ingiusti e lesivi dei propri diritti ? Con i nostri legali valuteremo la possibilità di un esposto alla Corte dei Conti affinché se ci sono responsabilità personali non siano i soliti contribuenti a pagare ma direttamente gli autori degli errori commessi."

LAC Lega Abolizione Caccia - Sezione di Treviso - Via Bellucci, n.16 31100
Treviso - www.anticaccia.it