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I NEMICI DEGLI ANIMALI

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LA CHIESA
Da: Ansa 25 ottobre 2004

IL PARROCO CONTRO I LUPI. A GUBBIO


Protesta per le aggressioni del predatore.

25 ottobre 2004 - A Gubbio, la citta' dove San Francesco ammansi' il lupo ''cattivo'', si e' svolta la plateale protesta di un parroco che, esasperato per i danni arrecati ai pastori da questo animale, ha portato in piazza due pecore sgozzate.
''Anche il vangelo - ha spiegato ai giornalisti - dice che bisogna creare degli scandali se le persone non credono. La prossima volta - ha minacciato - portero' un lupo ammazzato perche' la gente crede che non ci sono''.
L'autore della protesta e' don Ubaldo Braccini, parroco di Torre Calzolari, noto per altre clamorose iniziative a tutela dei suoi parrocchiani. Appassionato cacciatore, in passato aveva guidato marce dei suoi parrocchiani per sollecitare una variante che liberi la strada del paese dai tanti camion che l' attraversano.
Stamani invece il maturo sacerdote si e' presentato in Piazza 40 martiri con una jeep, che trasportava due grandi sacchi azzurri di plastica, con dentro le carcasse di una pecora prossima a partorire e di un agnello. Ieri mattina - ha raccontato - sono stati aggrediti ed uccisi da tre lupi in localita' Dondana, nel podere di Giuseppe
Berrettini. L' attacco e' avvenuto in pieno giorno. Il pastore aveva mandato al pascolo i suoi otto ovini, ma ne ha visti rientrare all' ovile solo sei. Allora e' accorso sulla zona del pascolo e vi ha trovato tre lupi, che egli ha identificato come due maschi e una femmina, la quale stava ancora trascinando una pecora morente.
Berrettini si e' avventato contro i predatori gridando e brandendo un bastone e li ha messi in fuga, ma la sua pecora era ormai morta.
''E' il terzo attacco che Berrettini subisce dall'agosto e del suo gregge di 13 capi ne sono rimasti ora solo sei'', ha raccontato il sacerdote, secondo il quale la gente ''e' stufa delle aggressioni. La storia dei cani randagi autori di questi assalti - ha detto ancora il parroco - e' una favola perche' io stesso ho visto otto lupi ammazzati.
Sono andato a controllare l'elenco delle aggressioni alla Asl di Gubbio e nel 2004 se ne sono verificate 61 a pecore, 40 a vitelli e sette a puledri''.
Don Braccini ha spiegato anche che le due carogne, gia' ispezionate dall'Asl, ''vanno smaltite come rifiuto speciale a Fabriano''. Sino a lunedi' non verranno ritirate per cui - ha ironizzato - ''non si puo' vegliare il morto'' per altri due giorni.
La jeep della protesta era condotta da un'allevatrice della stessa zona dell' aggressione, Lorenzina Gambella. Don Braccini ha chiesto ai vigili urbani, che lui stesso aveva avvisato dell' azione dimostrativa, di incontrare il sindaco Orfeo Goracci.
''Ma il sindaco - ha raccontato - mi ha detto che ne riparleremo, perche' oggi e' impegnato per una cerimonia alla casa famiglia Santa Lucia e per la presenza della manifestazione 'Altrocioccolato'''.
Il proprietario delle pecore uccise ha accompagnato i giornalisti sul luogo dell'aggressione, mostrando loro le orme lasciate dai lupi ed i resti del pelo strappati e rimasti sul terreno. Ha anche raccontato che i lupi diventano sempre piu' coraggiosi e quindi pericolosi, perche' evidentemente affamati, per cui non hanno piu' paura dell'uomo e consumano le loro aggressioni anche di giorno. ''Una volta - ha detto - si poteva andare tranquilli per tutte queste campagne, ma ora e'
diventato preoccupante''. Gli allevatori della zona organizzeranno pertanto un incontro con amministratori locali, Asl, associazioni ambientaliste e Forestale per una soluzione del ''problema lupi''.
Negli ultimi tempi sono aumentate del 20-30 per cento le denunce all'Asl di aggressioni a ovini e bovini da parte dei lupi nell' eugubino, in particolare nell'area del monte Cucco. ''Indubbiamente in alcuni casi e' verosimile che il responsabile degli attacchi al bestiame sia il lupo - aveva detto recentemente Norberto Quadraroli,
del servizio veterinario Asl di Gubbio - ed anzi a Costacciaro vi sono stati avvistamenti vicino alle stalle e nei pascoli. In altri casi pero' le aggressioni denunciate sono sicuramente da imputare a cani, e non sempre randagi''.
In Umbria in base a norme regionali gli allevatori che subiscono danni per aggressioni da animali predatori hanno diritto ad un rimborso, che pero' ritengono non adeguato.(ANSA).

Domande per i credenti: Che cosa può avere un uomo del genere da insegnare al suo "gregge"?
Come può un uomo "di chiesa" dichiararsi appassionato cacciatore? Come può ammazzare per divertimento animali inermi ed innocenti e poi servire messa?