I NEMICI DEGLI
ANIMALI
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CENTRI SOCIALI: PARATA CON ANIMALI
Corteo in difesa delle case occupate. Scontro Veltroni-D'Erme.
Roma: in piazza «ma senza animali»
IL MANIFESTO
sabato 11 ottobre 2003
ROMA - «Niente animali in piazza»
è il divieto notificato ieri, a firma del questore Nicola
Cavaliere, ai Disobbedienti romani che volevano portare una mucca
e altre bestie per «rivendicare» il letame scaricato
sotto la residenza di Berlusconi. Alle 16 di oggi il movimento romano
marcia dal Colosseo al Campidoglio contro il teorema giudiziario
che vede i cinque disobbedienti più noti inquisiti per associazione
a delinquere. Martedì li hanno perquisiti anche nelle case
occupate. Il pm Pierluigi Cipolla, infatti, indaga su Action, l'«agenzia
comunitaria diritti» che da un anno ha cambiato la lotta per
la casa a Roma, occupando anche edifici privati e aprendo trattative
con comune, municipi, costruttori e proprietari. Dieci occupazioni
in quattordici mesi. Con i Disobbedienti manifestano il Comitato
di lotta per la casa, quasi tutti i centri sociali, gli studenti,
Prc, Cobas, Cub, all'Arci, Aprile (sinistra Ds) e e una miriade
di sigle fino a «un gruppo di lavoratori di Sky Italia aderenti
alla Cgil», con l'adesione del presidente dell'XI municipio
Massimiliano Smeriglio e di consiglieri comunali di Verdi e Prc
di mezza Italia. «Non è un corteo di difesa contro
il tentativo repressivo della magistratura - dicono i Disobbedienti
- ma una risposta della città, del nostro popolo, di giovani,
bambini, uomini, donne, anziani, la gente che vive il problema dell'emergenza
casa, per una manifestazione partecipata e pacifica». In gioco
ci sono le lotte per la casa a Roma, che dopo anni, con l'iniziativa
di Action, offrono una prospettiva alle migliaia di famiglie dell'emergenza
abitativa. Oltre a Prc e Verdi ha reagito con allarme alle perquisizioni
gran parte del centrosinistra.
Portando in piazza mucche, pecore e maiali, i Disobbedienti volevano
indicarli come «mandanti del letame che abbiamo scaricato
davanti a Palazzo Grazioli». L'affonto alla residenza di Berlusconi
è stato venerdì scorso, alla vigilia delle manifestazioni
(e degli scontri) vicino al palazzo dei congressi dell'Eur che ospitava
il vertice dell'Ue. I Disobbedienti l'hanno già pagata con
una denuncia per manifestazione non autorizzata, alla quale devono
aggiungersi i fermi del giorno dopo (non tutti a loro) e forse,
nei prossimi giorni, i provvedimenti che verranno dopo l'identificazione
di altri manifestanti accusati di violenza. Ma soprattutto si è
scatenata una polemica con il sindaco Walter Veltroni, che dopo
le pressioni insistenti della destra se l'è presa con Nunzio
D'Erme, il consigliere comunale disobbediente eletto nelle liste
del Prc e ora inquisito anche per associazione a delinquere, annunciando
che gli avrebbe tolto la delega al bilancio partecipato.
Patrizia Sentinelli del Prc ha cercato di convincere Veltroni a
recedere. Altri esponenti dell'Ulivo hanno difeso la delega di D'Erme,
elemento di un percorso di partecipazione che si sta cercando di
introdurre a Roma. E ieri il sindaco ha scritto a Sentinelli, capogruppo
di D'Erme, per chiedere al suo delegato un «chiarimento senza
se e senza ma» sull'impegno a «rifiutare qualsiasi forma
di violenza o atti illegali e a rispettare il programma della giunta»,
tornando a condannare l'azione di venerdì e chiedendogli
adesione al programma della giunta. D'Erme ha risposto a muso duro:
«Veltroni interviene anche come uomo di partito, non può
impedirlo a chi milita nei movimenti». E ha attaccato il sindaco
perché «il suo ripudio della violenza non gli precluse
di incoraggiare i soldati italiani che partivano per l'Iraq, né
di benedire la guerra umanitaria in Kossovo». Quanto al programma
«il mio programma - scrive D'Erme - è quello dei movimenti
sociali e non sempre coincide con quello della giunta». La
ricomposizione è difficile.
Fonte: Il Manifesto
L'articolo riportato è solo un piccolo
esempio dell'incoerenza dei centri sociali e del movimento antagonista
in genere che in questo caso si comporta esattamente come chi sfrutta
quotidianamente gli animali per trarne un reddito (famosi i produttori
di latte che portano in piazza le loro mucche)
Molto spesso i centri sociali organizzano feste e manifestazioni
contro la guerra, lo sfruttamento del terzo mondo, la fame nel mondo
e la distruzione del pianeta, durante le feste però numerosissimi
sono i banchetti che offrono salsicce, panini imbottiti con insaccati
e costolette alla brace, oltre all'ovvia partecipazione alla strage
di animali innocenti e sfruttati destinati a divenire cibo preconfezionato,
coloro che si oppongono allo sfruttamento dei poveri da parte delle
multinazionali ed alla fame nel mondo entrano consapevolmente e
a pieno titolo nel circolo vizioso del consumatore medio acritico
che contribuisce giornalmente proprio allo sviluppo delle multinazionali
e di un'economia su larga scala che affama una crescente fetta del
genere umano proprio fornendo cibo carneo a chi ha la disponibilità
economica per permetterselo.
Un consiglio?
Lettere: http://www.oltrelaspecie.org/troppacarne.htm
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