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XENOTRAPIANTI: UNA SOLUZIONE DAVVERO INTELLIGENTE?

LA REPUBBLICA
23 settembre 2003

L'eccezionale esperimento in corso nel Minnesota
Potrebbe segnare la svolta dei cosiddetti "trapianti-ponte"

Xenotrapianti, scimmia da 5 mesi vive con il cuore di un maiale

Perché si possa pensare ad una applicazione sull'uomo deve sopravvivere senza complicazioni fino a un anno

VENEZIA - Già lo chiamano the Monkpig. Alla lettera, la scimmia-maiale. E' un babbuino che vive da cinque
mesi - senza complicanze - con il cuore di un maiale.
E' la nuova frontiera, carica di speranze, per chi vive in attesa di trapianto di cuore.

L'eccezionale esperimento è in corso negli Stati Uniti, alla Mayo Clinic di Rochester, Minnesota. Ma l'annuncio è arrivato dal congresso della Società europea dei trapianti in corso a Venezia. Per voce del professore francese Jean Paul Soulillou, una delle maggiori autorità internazionali nel campo dei trapianti.

''L'animale sta bene - ha detto Soulillou - non presenta nessun segno di rigetto e nessuna infezione; se resiste, e tutto lo fa ritenere, per altri sette mesi, si aprirà per l'umanità uno scenario impensabile solo fino a quattro anni fa".

Quale? L'illustre clinico francese spiega che in caso di esito positivo dell'esperimento, "un malato in attesa di un cuore umano che non si trova e che rischia, quindi, di morire da un giorno all'altro, può continuare a vivere con il cuore di un maiale in attesa che arrivi il cuore umano che lo salvera'''.

E' il cuore di maiale "ponte", insomma, la speranza di chi vive l'angoscia delle liste d'attesa. Una speranza rivelata a sorpresa, perché la notizia doveva essere data al vertice mondiale sullo xenotrapianto previsto la prossima settimana a Glasgow. Invece è stata anticipata a Venezia dall'immunologo francese. ''E' una notizia eccezionale - ha spiegato Soulillou - che non può restare ancora nei computer dei relatori: perché si tratta della svolta più importante mai registrata''.


Ma cosa si sta tentando nel Minnesota? Alla Mayo Clinic di Rochester, alcuni mesi fa, un gruppo di babbuini hanno avuto un cuore da un maiale ingegnerizzato, vale a dire "trattato" con ingegneria genetica. Ma analoghe procedure si stanno sperimentando, con maialini ingegnerizzati di seconda generazione, in altri tre laboratori: a Boston, Glasgow e a Melbourne.

Per quanto riguarda l'Italia, l'attività di ricerca viene portata avanti da due gruppi. Uno e' guidato dalla professoressa Maria Luisa Lavitrano, dell'Università di Milano Bicocca. E questo gruppo si dedica soprattutto all'"ingegnerizzazione" del maiale. L'altro centro di ricerca e' quello guidato dal professor Ancona all'Universita' di Padova, e si dedica soprattutto alle ricerche precliniche. Qui lavora l'immunologo clinico Emanuele Cozzi, secondo il quale "forse siamo alla vigilia di una svolta, basti pensare quanta gente muore in attesa di un cuore nuovo".

Malgrado l'ottimismo, in casi come questi la prudenza è d'obbligo. La Società Internazionale dei Trapianti di Cuore e Polmone sostiene che sarà possibile avviare una sperimentazione clinica solo quando si avrà la dimostrazione che la scienza può mantenere in vita scimmie con organi di maiale in almeno il 50 per cento degli esemplari, per 90 giorni. Di questi animali, inoltre, almeno uno o due devono poter avere una sopravvivenza di sei mesi-un anno, senza rigetto e senza dosi tossiche di farmaco.

Una volta raggiunto questo traguardo, si dovrà dimostrare che negli animali non si è manifestata trasmissione di infezione dal maiale alla scimmia. E solo a questo punto, potrà essere valutata la possibilità di una sperimentazione sull'uomo.

Fonte: La Repubblica


Di seguito una risposta animalista alla "soluzione" degli xenotrapianti

E’ questo il futuro che ci si prospetta? Animali manipolati geneticamente che diventano sacchi colmi di organi da espiantare per il pronto uso in trapianti d’organi nell’uomo?
L’edificante articolo parla della speranza che gli scienziati ripongono in quel povero babbuino ovviamente sanissimo a cui hanno cavato il cuore per sostituirlo con il cuore di un maiale geneticamente modificato, le domande che sorgono sono moltissime ma limitiamoci ad analizzare i fatti.
L’articolo recita: “Una volta raggiunto questo traguardo, si dovrà dimostrare che negli animali non si è manifestata trasmissione di infezione dal maiale alla scimmia. E solo a questo punto, potrà essere valutata la possibilità di una sperimentazione sull'uomo.” Questa frase da sola potrebbe chiudere qualsiasi discussione a riguardo, ma procediamo per gradi.

Gli scienziati stanno da tempo operando sperimentazioni su primati e mammiferi geneticamente modificati per trovare degli organi ponte utili da trapiantare in pazienti umani in attesa del trapianto definitivo di un organo, il problema enorme per la medicina odierna in fatto di trapianti è trovare i donatori, alcuni donano spontaneamente i propri organi alla loro morte o anche rimanendo in vita, altri non vorrebbero donarli ma sono venduti come merce ai trafficanti di organi e i loro resti vengono sovente ritrovati in cimiteri di fortuna o all’aria aperta in numerosi paesi sudamericani dove la povertà fa da paravento a traffici mostruosi di pezzi di uomini. Alla categoria di coloro che non vogliono ma si trovano nella condizione di dover subire amputazioni e la perdita della vita, appartengono anche gli animali non umani e soprattutto i primati e i maiali, i primi perché hanno la sfortuna di essere geneticamente prossimi all’uomo, i secondi perché fisiologicamente compatibili con il corpo umano.

Il problema che la scienza deve risolvere è il rigetto che l’organismo che riceve l’organo estraneo pone in atto subito dopo il trapianto e che deve essere controllato con massicce dosi di farmaci che nel migliore delle ipotesi il paziente dovrà assumere per tutto il resto della sua vita. Ma questo paradossalmente è il più piccolo degli inconvenienti degli xenotrapianti dato che si tratta in effetti di un metodo assolutamente inadeguato, e oserei dire stupido, per tentare di prolungare la vita ad un essere umano con un organo interno che ha smesso di funzionare correttamente.

L’assurdità degli xenotrapianti è palese, l’esperimento riportato dall’articolo ne è un esempio: un babbuino che riceve un cuore da un maiale, un donatore che da adulto supera i 200 kg di peso ed un essere che riceve il cuore che al massimo raggiunge il peso di 25-30 Kg, le dimensioni dell’organo cardiaco sono quantomeno distanti, la barriera interspecifica è elevatissima, come si può pensare di portare avanti un esperimento del genere e trarre indicazioni rassicuranti sul successo di un eventuale xenotrapianto con accettare umano? Prendere un povero babbuino sano e non malato, aprirlo e sostituirgli il cuore nella speranza che riesca a sopportare questo strazio per un anno più che un esperimento medico mi pare un rito satanico, si sono chiesti i luminari della chirurgia e dell’immunologia quali e quante malattie potranno essere veicolate dal maiale all’uomo? Si sono chiesti quali e quante nuove problematiche si dovranno affrontare per permettere ad un uomo di rimanere in vita con il cuore di un animale costruito a tavolino dai genetisti? Quanti maiali-oggetto verranno creati per poi espiantare loro qualsiasi tipo di organo solo per il fabbisogno di persone malate e incapaci di trovare un proprio simile intenzionato a donare una parte del proprio corpo?

Diamo i numeri?
Da un articolo de La Repubblica del 14 marzo 2000 a cura di Claudia Di Giorgio:

” Poiché i maiali sono la specie animale che sembra più adatta per gli xenotrapianti, il trasferimento di organi da un'altra specie all'uomo senza che vi siano reazioni di rigetto, il successo di questa clonazione, annuncia orgoglioso il comunicato della PPL Therapeutics, significa che "la fine della carenza cronica di organi è ormai vicina". I primi test clinici sono previsti da qui a 4 anni, ed apriranno un mercato che, secondo gli analisti, varrà sui 6 miliardi di dollari per il solo trapianto di organi ed altrettanto, se non di più, per le terapie cellulari, come il trapianto di cellule che producono insulina per la cura del diabete.

Una quantità strabiliante di denaro, su cui la PPL ha stabilito un fermo controllo, anche grazie ai progressi raggiunti in un altro, cruciale, settore, cioè la disattivazione dei geni dei suini che potrebbero scatenare la reazione del sistema immunitario umano e quindi il rigetto dell'organo.

Tuttavia, la questione degli xenotrapianti è tutt'altro che pacifica e la nascita delle cinque porcelline arriva al momento giusto per rinfocolare le polemiche sulle conseguenze della ricerca biomedica. Le obiezioni, presentate con forza soprattutto dai gruppi ambientalisti e animalisti, sono principalmente due. La prima riguarda la possibilità che, per mezzo degli xenotrapianti, virus fino ad ora confinati alle specie animali riescano a diffondersi nella popolazione umana, un'eventualità su cui clinici e virologi non hanno raggiunto alcuna conclusione né positiva né negativa.

La seconda contestazione è invece squisitamente etica e riguarda il fatto di servirsi degli animali per curare gli uomini, cosa che per la verità avviene già da decenni (le valvole cardiache dei suini sono usate da tempo e con successo per sostituire quelle umane) e che rientra nel più ampio dibattito sui diritti degli animali non umani.”

La soluzione
La soluzione è sotto il naso di tutti, ma non conviene a nessuno ovviamente, la soluzione sarebbe semplice ed immediata: espiantare PER LEGGE tutti gli organi sani dai corpi delle persone morte e renderli disponibili a coloro che ne hanno bisogno, impedire che si continui a seppellire e cremare corpi interi e organi sani che per ovvi motivi NON servono più ai loro legittimi proprietari e rendere disponibile questo patrimonio di speranza e di vita a tutti coloro che ne hanno bisogno tagliando moltissimi dei problemi di rigetto post-operatorio e di carenza di organi. Questa soluzione (alla quale sarebbe giunto forse anche un bambino) non è però gradita al mondo scientifico che vi ritroverebbe poca gloria e pochi soldi e al mondo religioso che la considera come fumo negli occhi, del resto nell’eventualità che un padreterno ci resusciti a nuova vita è sempre meglio tenersi stretti tutti gli organi alla faccia della carità e della compassione e quindi è meglio ridurre i nostri fratelli non umani a supermercati di organi ambulanti con tanto di certificazione di compatibilità come per i software dei computer. A quando un cuore di maiale pug and play?

Adriano Fragano