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LA STRAGE DI FOCHE IN CANADA

strage di foche in canada - 2004

COMUNICATO ANSA

14 aprile 2004

CANADA: CACCIA GROSSA A CUCCIOLI FOCA,
(ANSA) - NEW YORK - La caccia grossa ai cuccioli di foca sulla costa est del Canada ha attirato la protesta degli ambientalisti: militanti del movimento Verde internazionale sono arrivati sulla banchisa dell'isola di Terranova e del Labrador per filmare il primo grande massacro di mammiferi sui ghiacci in quasi mezzo secolo. La mattanza e' stata autorizzata dal governo canadese e a ieri sera 140 mila carcasse scuoiate di cuccioli di foca giacevano sul pack. ''C'e' sangue ovunque. Pozze di sangue dovunque cammini. I cuccioli di foca ti guardano con gli occhi spalancati. I cacciatori non prendono le carcasse perche' la carne di foca non ha valore. Le lasciano a marcire sul ghiaccio o le buttano in mare. L'unica cosa che vogliono e' la pelle'', ha protestato disperata Rebecca Aldworth dell'International Fund for Animal Welfare, (Ifaw), un'organizzazione in prima linea nella campagna per fermare la strage.

L'ULTIMA GRANDE STRAGE NEL 1956 - Altre duecentomila foche saranno massacrate nei prossimi giorni per raggiungere il tetto di 350 mila animali avallato dal governo quest'anno. L'ultima volta che sulle banchise canadesi vennero macellate 350 mila foche fu nel 1956. Ufficialmente le autorita' di Ottawa hanno dato il via libera alla prima grande caccia alla foca in grande stile in decenni per ridare fiato alla popolazione di merluzzi dell'Atlantico. Secondo gli ecologisti tuttavia la vera ragione dietro l'ok del governo e' di natura politica, non di riequilibrio ambientale. ''La scienza non c'entra. C'entrano la politica e il mercato'', ha protestato David Levigne, esperto di foche di Guelph in Canada e un consigliere scientifico dell'Ifaw. Gli ambientalisti hanno alzato il tono della voce negli ultimi giorni. Oggi l'organizzazione americana Humane Society ha acquistato un'inserzione di una pagina sui quotidiani Usa per chiedere il boicottaggio dei viaggi nei confronti del Canada.

MATTANZA A VANTAGGIO PESCA MERLUZZI - Il piano del governo canadese per la caccia alle foche e' stato annunciato nel febbraio 2003 e messo in atto a partire da lunedi': ''Non c'e' dubbio che la popolazione delle foche sta fermando la ripopolazione dei branchi di merluzzo dell'Atlantico'', aveva spiegato il ministro della pesca della provincia di Terranova Gerry Reid. La caccia ai cuccioli di foca era stata praticamente abolita nelle coste orientali del Canada 25 anni fa a causa delle proteste internazionali guidate dai gruppi ecologisti e di cui era stata testimonial in Europa l'attrice francese Brigitte Bardot. Impressionati dalle immagini dei cuccioli di foca massacrati a colpi di mazza e spellate vive, gli Stati Uniti avevano messo al bando le pellicce di foca nel 1972 e l'Europa ne aveva seguito l'esempio un decennio piu' tardi. In conseguenza dei bando il Canada aveva ridotto le quote della caccia alla foca a 15 mila esemplari all'anno destinati essenzialmente al mercato della carne e al piccolo artigianato locale.

PELLICCIA DI NUOVO DI MODA - Il ritorno in auge delle pellicce sulle passerelle degli stilisti di moda ha cambiato le carte in tavola. L'anno scorso il Canada ha aumentato a un milione il numero dei capi di foca che possono essere cacciati in tre anni. Il piano triennale del Canada prevede l'abbattimento di 975 mila foche di qui al 2006 con un tetto di 350 mila foche per anno. E' nel Golfo del San Lorenzo, tra le isole di Maddalena, Terranova e il Labrador dove le foche dell'Artico si vengono a riprodurre a fine inverno che la caccia e' cominciata lunedi' scorso. La pelle, il cui prezzo e' raddoppiato negli ultiumi due anni, e' tuttora il prodotto piu' ricercato e dev'essere strappata all'animale entro i primi giorni di vita perche' mantenga il pregiato colore bianco. ''Questi animali non hanno ancora imparato a nuotare. Catturarli e ucciderli e' come raccogliere mirtilli'', ha commentato Chris Cutter dell'Ifaw. (ANSA).

14/04/2004 18:50

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Fonte: LAV

La stagione della caccia è aperta dal 15 novembre al 15 maggio, ma si concentra soprattutto tra l'inizio di marzo e la fine di maggio perchè in questo periodo c'è un clima più favorevole e nascono i cuccioli. Nel Febbraio del 2003 il "Department of Fisheries and Ocean" canadese ha incrementato la quota di esemplari che possono essere uccisi, giustificando questa scelta con motivazioni economiche, sociali ed ecologiche ed affermando che la maggioranza delle foche vengono uccise nel modo più indolore possibile. Ricerche scientifiche, studi e rapporti dimostrano che la realtà è un'altra.

Una pratica crudele
Nel 2001 un team internazionale di veterinari ha condotto degli esami su un campione di foche uccise dai cacciatori: il rapporto finale svela che il 42% dei cuccioli esaminati sono stati scuoiati vivi. Ogni anno giornalisti e associazioni animaliste documentano gli abusi che avvengono durante la caccia. Negli ultimi cinque anni l’IFAW ha filmato più di 660 violazioni della legge, documentando la pratica di scuoiare vive le foche, di trascinarle sul ghiaccio con uncini di acciao, lasciarle agonizzare diversi minuti prima di ucciderle.

Una "risorsa sostenibile"
Il governo canadese afferma che la foca non è una specie minacciata e che la quota annuale di caccia consente alle foche di rimanere una “risorsa sostenibile”. Un rapporto pubblicato su “Marine Mammale Science”, stima che in ognuno degli ultimi tre anni siano state uccise tra le 400.000 e il mezzo milione di foche. Ben oltre il numero legalmente consentito, perché molte foche colpite e ferite a morte, riescono a scappare per morire tra i ghiacci, e quindi non vengono contate nelle statistiche ufficiali. Gli scienziati affermano che mantenere questo livello di uccisioni, mette in serio pericolo il mantenimento della specie.

Non è una risorsa per le popolazioni aborigene
Una delle giustificazioni alla caccia alle foche è che fornirebbe una fonte di reddito e cibo necessari alla sopravvivenza delle popolazioni aborigene. In realtà il contributo economico dato da questa pratica alla regione è marginale. Considerando l’Isola di Terranova, dove si svolge il 93% della caccia, risulta che meno di un decimo delle esportazioni sia relativo ai prodotti di foca e che le persone impiegate siano appena 4.000 su mezzo milione. Un'alternativa per valorizzare il territorio in modo non soltanto più equo ma anche economicamente più redditizio, è invece quella di puntare sulle foche come risorsa per incentivare l’ecoturismo e il SealWatch.

LE IMMAGINI DELLA CACCIA
Clicca sul link sottostante per vedere i filmati più recenti realizzati dall'IFAW che documentano la caccia in Canada; si tratta di immagini molto forti che mostrano il modo in cui vengono crudelmente uccise le foche e che potrebbero turbare persone particolarmente sensibili. Video (Windows Media Player - 3,33 Mb)


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Per maggiori informazioni e per protestare: LAV
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