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I NEMICI DEGLI ANIMALI

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TEZZE (VI): IL SINDACO VUOLE MOSTRARE AI BAMBINI DELLE ELEMENTARI COME SI DISSEZIONA IL MAIALE

TEZZE I contestatori hanno tappezzato i muri durante la notte, rivendicando
l'operazione: «Rinunciate a macellare i maialini»
Blitz in municipio dei gruppi animalisti


Manifesti contro lo «sgozzamento di Babe» anche a Belvedere e Pozzoleone:
«No alla cultura boara»


Link all'articolo de Il Gazzettino

Tezze sul Brenta
Un bel maialino rosa che dorme beatamente e sotto lo slogan che recita: «Cultura boara? No, grazie». Se lo sono trovati davanti gli impiegati del municipio di Tezze, quando ieri mattina sono arrivati per andare in ufficio.
Il manifesto era appiccicato accanto alla porta d'ingresso e non era solo: altri campeggiavano sui muri, negli spazi per la pubblicità, sul retro.
Una «campagna di liberazione animale» messa in atto dall'associazione padovana 100percentoanimalisti, che l'altra notte ha improvvisato un blitz contro «la lezione di tradizione del sindaco Luciano Lago» tappezzando di manifesti il centro e la periferia di Tezze ma anche alcuni paesi confinanti
come Pozzoleone, Belvedere e Cittadella. Su tutti i poster, immagini di teneri porcellini e frasi ad effetto del tipo: «A Tezze verranno sgozzati Babe e suo fratello».
Un'azione dimostrativa che suona come un messaggio implicito rivolto al primo cittadino, come del resto hanno specificato gli animalisti in un'e-mail indirizzata alla stampa: «Il blitz è stato fatto per far capire al sindaco Lago che la nostra associazione non farà nessun passo indietro. Non si sgozzano i maialini e tantomeno si insegnano ai bambini barbare tradizioni. O, se preferite, ironicamente boare come recita il manifesto allegato».
Gli animalisti padovani, insomma, non mollano la presa: martellamento continuo per far alzare bandiera bianca al sindaco. «Rinunci alle lezioni di macelleria e noi lo lasceremo in pace», gli manda a dire il presidente Paolo Mocavero. In attesa dell'auspicata resa, conferma il sit-in di protesta per il 12 febbraio, data fissata per la lezione di salumeria ai bambini delle scuole elementari: «Le autorizzazioni alla questura e ai carabinieri sono state inoltrate, ora cominceremo a organizzare gli spostamenti degli attivisti che vogliono venire a protestare».
Inutile chiedere al sindaco un commento sui maiali, perché solo la parola gli fa venire l'orticaria: «Basta, su questa storia non voglio dire più niente». Al contrario l'assessore Antonio Tessarollo riesce ancora a riderci su: «Quattro manifesti ci fanno il solletico - dice -. Però a questa gente bisogna stare attenti. Minacciano, usano parole forti. Decideremo che cosa fare nei prossimi giorni».

E ieri sera «gnugniti» anche in Consiglio comunale, con le minoranze compatte contro la campagna degli animalisti e irritate contro l'immagine di Tezze dipinta da qualche giornale: «Hanno attaccato senza motivo alcuni esponenti della giunta e bollato il nostro come il paese del salame».

Laura Lorenzini

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L'incursione di notte. Il paese e il municipio tappezzati di manifesti contro la macellazione

Raid degli animalisti a Tezze

Lago: «In giro fin troppi salami! Faremo solo salsicce»

http://www.ilgiornaledivicenza.it

(m. b.) I difensori ad oltranza di "Babe, il mailaino coraggioso" si sono fatti vivi per dare vita alla preannunciata protesta contro l'iniziativa di far assistere ai ragazzi delle elementari di Tezze alla pratica del confezionamento degli insaccati. Agendo con la complicità della notte, hanno
dimostrato meno coraggio del loro eroe uscito dal grande schermo e certamente più fortunato dei loro simili destinati al consumo umano. Sul lato est ed ovest della sede municipale, nella mattinata di ieri, alla riapertura degli uffici, risultavano appesi dei grandi poster colorati che
ritraevano un innocente maialino, con gli occhi chiusi all'interno di un morbido tessuto. Sul lato alto del poster, la scritta "Febbraio 2005 - A Tezze sul Brenta verranno sgozzati Babe e suo fratello". Sotto, a caratteri più grandi, si leggeva:" Cultura boara? No, Grazie!!!" La sigla è del gruppo "Centopercento animalisti - Unica cultura azione, attivismo, liberazione animale", con tanto di numero di telefono. La cosa non è piaciuta per nulla agli amministratori. Nella mattinata di ieri, sono giunti sul posto i carabinieri di Rosà e si preannunciato denunce per offese e minacce contro gli autori della protesta. Per sabato 5 febbraio, lo stesso gruppo di animalisti ha preannunciato, via e - mail, una manifestazione di protesta a Tezze contro la "barbara tradizione benedetta dal sindaco Luciano Lago". Di fronte ad una vicenda, nata nel contesto del recupero della tradizione legata alla civiltà contadina e che sta assumendo risvolti a livello
nazionale, si comincia a valutare la possibilità di far saltare la lezione dal vivo. La decisione sarà presa la prossima settimana dopo un colloquio fra il sindaco e la dirigente della scuola. Secondo i programmi, i due maiali dovevano giungere già macellati nel capannone del parco
dell'Amicizia.

Ai ragazzi, in due momenti diversi, il 12 ed il 19 febbraio, si doveva far vedere solo il lavoro del norcino con la divisione della carne destinata ai vari tipi di insaccati. "Nessuna forma di violenza - ribadisce il sindaco Luciano Lago che in febbraio presiederà la giuria del concorso comunale per l'insaccato migliore.- La protesta messa in atto durante la notte è frutto di mancata conoscenze, per non usare parole più pesanti.
Oltre a forme di contestazione incivili - aggiunge il primo cittadino - sono giunte in Comune anche dimostrazioni di consenso. Un abitante di Vigonza ha manifestato la sua piena solidarietà all'iniziativa". Questo, il testo: "No ho parole per dimostrare quanto la stimi. Finalmente, un sindaco che non ha paura di professarsi veneto e di proporre la nostra civiltà ai futuri nostri, altrimenti imbelli, pargoli. Se per caso, oggi, avesse il tempo di spedire i vigili urbani a vedere gli accoliti musulmani che festeggiano scannando capretti a piè sospinto, in ogni angolo del Veneto, in barba a qualsivoglia norma di igiene, verrebbe comunque contestato dagli animalisti
che la taccerebbero di razzismo. La stragrande maggioranza dei veneti - si legge ancora nello scritto inviato da Vigonza - sta con il sindaco di Tezze che non deve preoccuparsi di portare avanti le nostre idee. Non chineremo mai il capo di fronte a qualche sparuto drappello di contestatori manovrati politicamente". Luciano Lago aggiunge: "Con i due maiali faremo solo
soppresse, salsicce e pancette, visto che in giro i salami sono fin troppi".

Qualche perplessità nel proporre ugualmente l'insaccamento dal vivo della carne di maiale ai ragazzi viene espressa dal vice sindaco Antonio Tessarollo. "Piuttosto che esporre i ragazzi ad una contestazione che potrebbe rivelarsi traumatica, forse è il caso di cambiare programma. Quello che maggiormente dispiace, in tutta questa vicenda, è la strumentalizzazione che è stata fatta. Nessuno contesta i vegetariani - aggiunge il vice sindaco - ma questi non hanno alcun diritto di imporre agli altri le loro idee. La macellazione degli animali, in base alle norme di igiene previste dall'Ulss, è una pratica consentita dalla legge italiana. Nessuno impone agli animalisti di cibarsi di carni animali. Loro, però, non devono arrivare a minacce nemmeno tanto velate per impedire agli altri di seguire costumi e tradizioni sane e legali. A nessun animalista, poi, è venuto in mente finora di contestare la pratica della sgozzatura dei capretti che rientra nella cultura musulmana. Invito gli animalisti - conclude il vice sindaco - a dedicarsi ad un impegno concreto nel campo sociale umano, dove c'è tanto lavoro da fare".

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LE REAZIONI

Sempre più stupore in paese per il clamore suscitato dall'iniziativa. E anche Cesare Cecchin bacchetta chi protesta

Il "ciclista" dello spiedo a pedali: «Sindaco, va avanti»

Link all'articolo de Il Gazzettino

Tezze sul Brenta

A scuola il maiale sta diventando popolare: non tanto come animale domestico, ma come protagonista della controversa vicenda che sta tenendo banco da giorni. Tutto il paese si interroga su tanto clamore, tra cui gli insegnanti della scuola protagonista dell'iniziativa «suina». Ma il coro è unanime: non si possono usare toni esasperati di fronte a una realtà che
appartiene all'uomo.
«Da sempre - affermano gli insegnanti - la scuola, soprattutto quella dei più piccoli, si pone da filtro, da mediatrice di fronte a certe realtà. I ragazzini ricevono innumerevoli stimolazioni, molte sono positive, ma molte altre negative; la scuola come la famiglia insegna a scegliere. Ma la cultura di un paese è un dato di fatto, non si può cancellarla e tantomeno rinnegarla: certamente alcuni aspetti sono cambiati in meglio, alcuni riti sono andati dimenticati o completamente modificati, ma resta sempre una realtà di fondo di cui uno si sente protagonista».
E intanto, finché gli insegnanti parlano, Davide, un alunno delle elementari, si sta mangiando un panino di salame e a chi gli chiede con cosa è fatto, risponde «con la carne di maiale».
A Tezze appartiene pure Cesare Cecchin, finito sulle nostre pagine per aver cotto la porchetta, a causa di un lungo black-out di energia elettrica, facendo girare lo spiedo a pedali per sette ore. Era il suo 50. compleanno e aveva invitato al pranzo al "Parco dell'Oca" un centinaio di amici, ma la corrente è mancata per tutta quella domenica mattina. Ma era a casa di Francesco Bordignon, un vero inventore del "fai da te", che collegando lo spiedo ad una bici ha trovato la soluzione. Cesare Cecchin quella volta, per la sua festa, ha pedalato per sette ore, continuamente.
«L'iniziativa del sindaco è giusta - dice Cecchin -. Quanto agli animalisti, non si può condizionare chi non la pensa come noi. Ognuno è libero di fare le proprie scelte, ma deve essere rispettoso di quelle degli altri. Da piccolo stavo a casa da scuola nel giorno del mas-cio, e come me facevano tutti i miei compagni; ora non si vuole riproporre certi rituali, ma far
conoscere il percorso della fettina di salame o la salsiccia. Mi sembra che sia una bella lezione. I nostri ragazzini sono bombardati di prodotti alimentari artefatti, che li minano nella salute, li rendono obesi fin dai primi anni. Siamo arrivati ad ordinare il pranzo via Internet, o trovare
tutto già precotto e tra qualche tempo anche pre-masticato e magari pre-digerito. Dare la possibilità ad una persona di poter scegliere il cibo perché ne conosce il procedimento, è offrirgli la possibilità di mangiare meglio».

Pio Brotto

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TEZZE SUL BRENTA Il caso che ha mobilitato mezza Italia. Lago: «L'iniziativa si farà in altro momento e in altra sede»

Solo rinviata la festa ai maiali

Annullata per ora la macellazione per evitare ai bambini il prevedibile scontro tra favorevoli e contrari


Link all'articolo de Il Gazzettino

Tezze sul Brenta

Nella faccenda dei maiali, una storia tragicomica, che ha accentrato le attenzioni di politici, di responsabili della scuola, di genitori, di semplici cittadini, di alunni, di animalisti, ha prevalso il buon senso. La proposta arrivata dall'amministrazione comunale, che doveva essere una semplice lezione didattica per gli alunni più grandi delle elementari, ma che rischiava di tramutarsi in uno scontro tra animalisti da una parte e tutti gli altri dall'altra, è stata per il momento accantonata.
Il sindaco Luciano Lago ci ha spiegato: «Abbiamo solo rinviato l'iniziativa, la faremo in un momento e in una sede più opportuni». Non è stato certamente un cedimento da parte di chi la proponeva, ma ha vinto la considerazione che in queste condizioni di rischio non è opportuno avere come spettatori dei bambini che ben altro si aspettano dal mondo adulto. «Hanno dimostrato di pensare ai nostri figli - ha commentato una mamma leggendo la notizia ieri sul nostro giornale - non avevo dubbi sulla scelta che avrebbero fatto, dopo quanto si è scatenato. Mi dispiace moltissimo che una cosa così banale sia diventata tema di tante discussioni, di tanti interventi, di tanto tempo perso per niente».
Al bar sbuffa un nonnetto mentre legge il giornale: «Strase, osi, fero vecio, peo de conicio, peo de mas-cio - racconta - era questo il grido che noi bambini sentivamo in questo periodo d'inverno, e correvamo in strada a consegnare il pelo di maiale, opportunamente lavato, e in cambio si riceveva una 'gucia' o dei 'botoni'. Quanto poco basta per essere ridicoli ora; a quel tempo a dettare i comportamenti era la fame, ora è il 'buon tempo'».
Su questo si trova d'accordo anche un alunno dei più grandi: «E' stata strumentalizzata una storia comune in queste zone - ammette - io rispetto gli animali, li coccolo, passo ore con il mio cane e il mio gatto, ma non si doveva arrivare a tanto. Spero solo che non succeda più, anche perchè ci sono cose più serie a cui pensare».

Pio Brotto



L'edificante vicenda per ora si è quindi risolta con un rinvio, ciò non toglie che sia gravissimo che un primo cittadino non trovi nulla di meglio da fare che mandare i bambini a lezioni di macelleria. Non si tratta di civiltà contadina, ma di assoluta mancanza di civiltà

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