| FILOSOFIA,
ETICA E DIRITTI ANIMALI
Approfondimenti:
Link:
Esiste un'etica per gli animali? (Luisella Battaglia)
Documento:
Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali (pdf)
Link:
Manifesto per un'etica interspecifica (Movimento Antispecista)
Documento:
Anche gli animali piangono - Jeremy Rifkin (pdf)
Animalisti contro la guerra
Colpisci e terrorizza
Animali umani e non. Quelli non umani
hanno sentimenti e quindi meritano diritti (Jeremy Rifkin)
Animalismo per ragazzi
A volte ritornano
Animalia
Articolo:
i pensieri del moscerino
Articolo:
il dolore e l'indifferenza - Dacia Maraini
IL DOLORE E L'INDIFFERENZA
di Dacia Maraini
Trattiamo gli altri animali come fossero esseri insensibili,
eppure ciò che ci differenzia da loro è nulla rispetto
alle affinità
20-01-2006 - Fonte: corriere.it
Cos'è che ci rende così insensibili al dolore animale?
Eppure ormai sappiamo, perché ce l'hanno detto tanti scienziati,
che gli uomini hanno quasi tutto in comune con gli animali, cominciando
dalla capacità di soffrire, di amare, di capire. Gli animali
hanno memoria, gli animali conoscono l'affezione, la tenerezza,
la protezione verso i più deboli, la solidarietà di
specie, ma anche l'odio, il sentimento di vendetta, la frustrazione,
la paura, l'aggressività, l'invidia, il coraggio e così
via. Di tutto questo è composta un'anima nel senso antico
della parola.
Eppure continuiamo a comportarci come se fossero fatti di materia
insensibile, come se la loro sopravvivenza fosse proporzionale solo
alla nostra utilità. Carne da macello, carne da tavola, carne
da sperimentazione, carne da scambio. Carne e solo carne. Siamo
capaci di tenerezze verso il gattino di casa che riempiamo di coccole,
probabilmente viziandolo e rendendolo nevrotico. Ma quando si tratta
di animali non domestici, di animali nel mondo, non riusciamo a
vederli come esseri viventi, che come noi, hanno diritto a nascere
e crescere su questo pianeta.
Animali da esperimento: ecco una delle violenze più nascoste
e taciute. L'idea di fondo è che il sacrificio di topi, babbuini,
cani, conigli, criceti, sia necessario al progresso della medicina.
Nessuno si ferma a riflettere sulle sofferenze, insistite, vere
e proprie torture che noi procuriamo ai piccoli animali da sperimentazione.
Spesso assolutamente inutili, se non proprio dannosi, come dimostrano
i casi del Lipobay e del Vioxx ritirati precipitosamente dal mercato.
L'uso disinvolto della sperimentazione animale, come spiega Pietro
Croce in un libro tutto dedicato alla vivisezione e come ribadiscono
gli amici di Equivita, porta malattie e morte. Gli animali sono
simili agli uomini ma sono anche diversi di fronte alle malattie,
di fronte ai farmaci. Troppe volte si sono presi per buoni i risultati
di esperimenti fatti sui ratti, falliti poi miseramente sull'uomo.
Per esempio i 30.000 giapponesi accecati dal clioquinol nel 1978.
O i bambini nati focomelici per l'uso del talinomide, testato sui
criceti e considerato sicuro, tanto da consigliarlo alle gestanti
negli anni 60.
«Pochi leggono il Bollettino di informazione sui farmaci
del Ministero della Sanità», scrive Croce. «Il
numero dell'8 agosto 1983 ci informa che dal 1972 al giugno 1983
è stata revocata la registrazione (cioè vietata la
vendita) di 22.621 confezioni di specialità medicinali, che,
per lo stesso fatto di essere messe in vendita, avevano superato
l'esame imposto dalla legge, della sperimentazione sull'animale.
Un altro comunicato informa che le cose stanno cambiando, in peggio:
dal 1984 al dicembre del 1987 gli effetti collaterali (solo quelli
segnalati) procurati dai farmaci, sono stati 14.836, con 112 morti.
Quanti anni ci vogliono per accorgersi che un farmaco è dannoso
e quanti morti»? Gli antivivisezionisti insistono che non
si tratta di pietà verso la sofferenza animale, probabilmente
per non essere accusati di facile sentimentalismo. Per me invece,
e non mi vergogno a dirlo, la pietà è un elemento
determinante: non credo che si possa ottenere niente di buono dalla
tortura e dalla morte procurata, anche se si tratta di animali.
La vista, in questi giorni, di milioni di poveri pennuti chiusi
nei sacchi della spazzatura starnazzanti e sepolti vivi sotto terra,
mi sembra una cosa orribile, che fa disonore all'uomo.
«Ma quali le alternative?» chiedono a gran voce coloro
che hanno una fiducia nella sperimentazione animale. Le alternative
ci sono e stanno in una ricerca alternativa «genetica, fatta
in colture in vitro, con metodi statistico-epidemiologici, simulazioni
al computer». Stiamo tutti pagando questa lunga crudeltà
verso gli animali che si vendicano, senza neanche saperlo, portando
nuove e terribili malattie.
Dacia Maraini
Tratto da:
"Il Corriere della Sera" del 06.12.2005 e riportato da
italy.peacelink.org
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