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CACCIA: UN ESEMPIO DELLA BARBARIE


Approfondimenti:
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Articolo: Un esempio della barbarie: Caccia ai cuccioli a Treviso, la campagna LAC
Sito: Un massacro insostenibile (LAV)
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Volantino: Il prossimo bersaglio puoi essere tu (LAC) - doc
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Documento: Dossier LAV sulla stagione venatoria 2003-2004 (LAV) - pdf
Articolo: lo stravolgimento procaccia non passa (marzo 2004)



IL CASO: LA PROVINCIA DI TREVISO AUTORIZZA UN MASSACRO DI CUCCIOLI

Comunicato del 22 agosto 2003

La LAC i giorni scorsi aveva chiesto all'Ufficio Caccia della Provincia di Treviso i piani di abbattimento dei Caprioli e dei Cervi per la corrente stagione venatoria trovando un muro di gomma, tant'è che è stata costretta ad inoltrare una istanza ufficiale.

Oggi abbiamo scoperto, tramite un cacciatore indignato che ci ha fornito i documenti ufficiali, il perché di tutta questa omertà sulla vicenda: la Provincia evidentemente si vergogna dei propri atti perché con delibera del 16 LUGLIO 2003 (n.315/54156) ha autorizzato un'autentica carneficina includendo tra gli animali cacciabili anche il raro Cervo e i cuccioli di capriolo di appena 8 mesi, il tutto senza il parere tecnico scientifico dell'INFS, l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica dello Stato che esprime pareri obbligatori sui calendari venatori.

Ciò non bastasse, la Giunta Zaia, in palese violazione alla legge sulla caccia (art.18 commi 1 e 2 L.157/92) che consente l'abbattimento dei Caprioli per un arco temporale massimo di 60 giorni, di norma dall'1 ottobre al 30 novembre, ha concesso la caccia al capriolo per ben 114 giorni: dall'1 al 15 agosto, poi dal 21 settembre al 16 novembre ed infine dal 16 dicembre al 29 gennaio.

Il periodo di caccia al Capriolo è stato quindi aumentato illegalmente di 54 giorni pari al 90% in più !

In casa LAC regna lo sconcerto e l'indignazione, mai prima d'ora si era saputo di una provincia che consentisse la caccia addirittura ai cuccioli di pochi mesi nati nella primavera di quest'anno, il tutto in violazione della legge regionale sulla caccia 50/93 che, all'articolo 14 comma 8, vieta di abbattere i piccoli di capriolo.

Dal 21 settembre prossimo ricomincerà la carneficina e le colline della provincia si trasformeranno in una macelleria a cielo aperto, vediamo i numeri della mattanza: saranno ben 289 i caprioli da uccidere così suddivisi: 76 maschi adulti, 84 femmine adulte, 71 cuccioli, 58 cucciole. Per i Cervi viene prevista l'uccisione di ben 17 soggetti, ciò significherà la loro estinzione dalla provincia di Treviso, un vero peccato perché si cominciava a vedere la loro presenza dopo ben 30 anni dalla loro scomparsa.

Giova ricordare che dalla lettura della delibera risulta che gli abbattimenti vengono decisi in una determinata percentuale sul totale dei soggetti censiti in provincia.

La beffa sta nel fatto che il totale degli animali presenti viene stabilito con censimenti effettuati dagli stessi soggetti che poi potranno uccidere la percentuale stabilita: un esercito di 259 cosiddetti "selecacciatori" ! Ovvero un autentico conflitto di interesse in quanto ai cacciatori converrà indiscutibilmente gonfiare i dati per poi poter uccidere di più. Per paragone è come se fosse il contribuente a decidere in autonomia quante tasse pagare annualmente allo Stato.

Ma la beffa non finisce qui, infatti i censimenti oltre ad essere stati fatti dai cacciatori sono stati realizzati di notte utilizzando un faro a bordo di autovetture !!! Inutile avanzare critiche su un metodo evidentemente contestabile e fortemente impreciso se non addirittura ridicolo.

Il documento poi contiene degli aspetti addirittura macabri: la legge vieta l'uccisione delle femmine lattanti e accompagnate dai piccoli (art.14 c.8 L.R.50/93) e quindi l'escamotage della provincia è stato quello di stabilire sulla carta che "dopo l'1 ottobre le femmine non sono più lattanti, a prescindere dalla presenza di latte nelle mammelle". Hanno stabilito per regolamento quando una mamma di capriolo finisce di allattare il proprio cucciolo pur di poterli uccidere entrambi.

La LAC indignata e sconcertata da quanto accaduto valuterà le seguenti strade: denuncia alla Magistratura trevigiana con richiesta di sequestro di Caprioli e Cervi in tutta la provincia di Treviso, ricorso al TAR, riscorso alla Corte dei Conti per la distruzione di un bene, la fauna selvatica, dello Stato.

Ha dichiarato Gabriele Martin Consigliere Nazionale della LAC: "Sono addirittura i cacciatori che ci aiutano a scoprire le barbarie decise dalla Provincia. Ora abbiamo capito perché Busolin ci ha fatto negare i documenti che abbiamo poi dovuto richiedere per iscritto e che ci consegneranno per legge solo tra un mese a strage iniziata. Sembra proprio che alla Giunta Zaia i cuccioli di bambi diano fastidio come nel caso della cerbiatta Margherita affidata ad un ristoratore. Ora la provincia autorizza un macello degli innocenti, come si fa a sparare a dei cuccioli di 8 mesi? Poi questi cacciatori dicono di amare la natura. Chi gioca nel torbido però è la provincia: vorremmo che la Magistratura indagasse per capire quanti dei 259 selecacciatori hanno in tasca la tessera della Lega Nord. Zaia dovrebbe essere più coerente perché non molto tempo fa ha dichiarato che il grado di una società si misura dal rispetto che ha verso i vecchi e gli animali. Dobbiamo quindi considerare ancora civile la società che ha in mente Zaia per Treviso? Ora faremo tutto il possibile perché il maggior numero di persone conosca quello che una Amministrazione Provinciale può arrivare a fare pur di accaparrarsi qualche consenso in più. Bisogna che la Magistratura li fermi una volta per tutte: come si può concepire che un ente pubblico stabilisca per legge quando una mamma capriolo ha finito di allattare il proprio cucciolo ?"

Fonte: LAC Sezione del Veneto
Via Bellucci, n.16 31100 Treviso tel.0422/436296
email: LAC Veneto.
Info: http://www.anticaccia.it/

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GLI AGGIORNAMENTI:

Alle nostre numerose proteste risponde con una lettera L’Assessore alla Caccia Pesca Parchi e Riserve della Provincia di Treviso Stefano Busolin

Lettera dell'Assessore (doc)


Alla lettera dell'Assessore risponde la Lega Abolizione Caccia Sez. Veneto con argomentazioni che vanno a confutare quanto affermato dall'Assessore, di seguito la risposta della LAC Veneto:

Comunicato del 19 settembre 2003

LA LAC RISPONDE ALLE AFFERMAZIONI DELL'ASSESSORE ALLA CACCIA BUSOLIN CHE DICHIARANO IL FALSO

L'Assessore Busolin, con una lettera indirizzata ai cittadini che avevano sollevato la protesta per la caccia ai cuccioli di Caprioli e Cervi, ha affermato il falso in merito alle giornate settimanali di caccia che secondo lui a Treviso sarebbero ridotte a due.

Busolin nella sua lettera ha scritto: "Siamo l'unica Provincia del Veneto ad aver contenuto negli ultimi due anni al minimo le giornate di caccia
settimanali, riducendole a 2 contro le 5 previste dal Calendario Venatorio Regionale"
Ciò è palesemente falso per due motivi: 1) chi ha ridotto le giornate di caccia non è la provincia di Treviso ma il Presidente della Giunta regionale con apposito Decreto; 2) la riduzione a due giornate di caccia riguarda solo 2 specie, lepre e fagiano, sulle 50 specie totali cacciabili in Veneto grazie al calendario venatorio ed alla Legge Regionale sulla caccia in deroga alle specie protette dalla Comunità Europea.
Quindi, anche i cacciatori trevigiani potranno scorazzare per le campagne della Marca per il massimo dei giorni consentiti: ovvero tre giornate settimanali nei mesi di settembre, dicembre e gennaio, e addirittura 5 giornate settimanali alla caccia alla fauna migratoria nei mesi di ottobre e novembre.
Sulla caccia ai Caprioli, Busolin afferma di aver ricevuto il parere favorevole dell'INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica). Anche
ciò non corrisponde al vero, perché l'INFS, con nota prot.n.005351/T-A28, dell'11/07/2003, con oggetto "Piani di prelievo del Capriolo e del Cervo nella provincia di Treviso per la stagione 2003-2004" indirizzata alla Provincia di Treviso ha sottolineato: 1) la scorrettezza nel determinare i capi di Cervi da abbattere attraverso il monitoraggio notturno effettuato con il faro; 2) ha richiesto invano di vietare l'uso della caccia con i segugi ai Caprioli. L'INFS ha affermato che con detto metodo si perdono numerosi animali feriti destinati a non essere recuperati e, aggiungiamo noi, a morire di stenti, fame, disidratazione, sete e mangiati vivi dalle larve delle mosche carnarie a partire dalle ferite delle armi da fuoco; 3) ha espresso la sua contrarietà in merito alla caccia ad un determinato numero di soggetti della specie Capriolo effettuata all'interno dell'Azienda Faunistico Venatoria (AFV) "Montebello" sottolineando che in detta area vengono abbattuti il 18,5 % dei Caprioli esistenti e evidenziando che tra il 2002 e il 2003 il numero di Caprioli in quell'azienda si è ridotto addirittura del 28%. La Provincia ha ignorato completamente le indicazioni fornite dall'INFS, mantenendo inalterato il piano di abbattimento relativo a questa Azienda Faunistico Venatoria. Ha dichiarato Gabriele Martin, Consigliere Nazionale della LAC: "Chiediamo al Presidente della Provincia Luca Zaia di tenere sotto controllo l'Assessore Busolin, che ha scritto ai cittadini di mezza Italia cose
false in merito a restrizioni alla caccia attuate in provincia di Treviso. Credo
che la peggior cosa che possa fare un amministratore, sia quella di
mentire ai cittadini."

(...)

LAC Lega Abolizione Caccia - Sezione del Veneto
Via Bellucci, n.16 31100 Treviso
Info: 328 2684562 - mail [email protected] - web: www.lacveneto.it



COMUNICATI STAMPA

la LAC Veneto ricorre al TAR: Comunicato LAC E ADAA del 29 settembre 2003

Slitta la sentenza del TAR: Comunicato LAC E ADAA del 23 ottobre 2003


Dossier caccia in Toscana

LA CACCIA IN TOSCANA-DOSSIER LAV

Un impressionante e dettagliato dossier della LAV sulla regione con più cacciatori d'Italia.

Per il download della versione PDF del dossier:
"Cliccare qui"

Peso documento pdf: 1,36 MB