| CACCIA:
UN ESEMPIO DELLA BARBARIE
Approfondimenti:
Articolo: Caccia
2003: cronaca di una strage annunciata
Articolo: Gli italiani e la caccia (sondaggio)
Notizia:
E' ufficiale-RECORD di abbandoni estivi nel 2003
Articolo: Un esempio della barbarie: Caccia
ai cuccioli a Treviso, la campagna LAC
Sito:
Un massacro insostenibile (LAV)
Volantino:
Il prossimo bersaglio puoi essere tu (LAC) - pdf
Volantino:
Il prossimo bersaglio puoi essere tu (LAC) - doc
Documento:
il 72% degli italiani nel 2003 è contrario alla caccia -
ABACUS - pdf
Articolo: Campagna LAC antibracconaggio
La tremenda vita dei cani dei cinghialai
in Maremma
Articolo: Chiusura stagione venatoria
2003: 50 morti tra cacciatori e non
Articolo: L'Unione Europea condanna
l'Italia - nuovi orrori
Documento:
Dossier LAV sulla stagione venatoria 2003-2004 (LAV) - pdf
Articolo: lo stravolgimento
procaccia non passa (marzo 2004)
Articolo: caccia: i misfatti della
politica
LA TREMENDA VITA DEI CANI DEI CINGHIALAI IN MAREMMA
Lettera del 30 gennaio 2004
Esiste una legge in Italia, ormai storica e non perchè abbia
avuto un riflesso sull'etica del cittadino o delle istituzioni italiane.
Storica perchè è proprio storia cioè passato,
qualcosa di morto, di abortito.
La legge 281 del 14 agosto 1991 che pretendeva di salvare il bambino
con l'acqua sporca, in realtà, ha buttato via il bambino
e l'acqua sporca.
I cani non sono tutelati, il randagismo è aumentato, gli
interventi delle istituzioni sono solo inutili imbiancature di una
catapecchia mentre i canili lager sono la vergognosa e feconda realtà.
Disinteresse da una parte e affari dall'altra.
Ma, fra tutti i cani, i meno tutelati, i più abbandonati,
i dimenticati, sono proprio quelli dei cacciatori di cinghiali.
E questa è veramente una incongruenza in quanto per ogni
altra situazione (vedi per esempio ordinanze sui cani pericolosi)
i cani dei cacciatori risultano palesemente privilegiati (loro o
i cacciatori?).
Ma a pensarci bene, che bisogno hanno i cani dei cinghialai di
favori? Essi non esistono.
Non si vedono a passeggio con i loro padroni, non in macchina, in
viaggio; non si vedono nel giardino di casa, nè a giocare
sulla spiaggia coi bambini.
Sono come fantasmi.
Per loro nessuna legge esiste perchè nessuno li vede.
I cani dei cinghialai vivono in un penoso letargo d'estate e combattono
una dura lotta per la sopravvivenza d'inverno.
Relegati in recinti fatiscenti (lamiere, eternit, legno marcio,
bidoni) poco più grandi di gabbie, in due, tre, legati a
catena fissa e corta, sotto il sole e sotto la pioggia, alla ricerca
di un riparo impossibile a volte scavato sotto la cuccia. Nascosti
da teli verdi, in mezzo alle macchie o ai boschi, ai margini delle
città, immersi nella solitudine e nell'inedia. Ogni tanto,
neppure tutti i giorni, qualcuno si ferma cinque minuti, porta loro
da mangiare: tozzi di pane secco buttati nella terra polverosa o
nel fango, dove imputridiscono tra gli escrementi. L'acqua è
gialla in fondo ai secchi quando c'è ma, molto spesso, l'acqua
manca anche sotto i 40° dell'estate.
Non esistono fogne nè griglie di scolo in questi luoghi,
la pulizia è impossibile e quindi la situazione igienica
insidiosa.
Cani tristi, cani apatici, cani pazzi che girano intorno alla cuccia
senza sosta. Cani che abbaiano inferociti e cani timidi che si nascondono.
Cani che si lanciano alla rete ringhiando per ritrarsi impauriti
al cenno di una carezza.
l loro padroni non li amano, perchè dovrebbero? Questi animali
sono soltanto strumenti come i fucili e le cartucce, come la tuta
mimetica e i cellulari.
D'inverno, durante la caccia, vengono buttati nella macchia a stanare
il cinghiale dal quale molto spesso vengono sventrati, colpiti in
modo grave con ferite da sfondamento, fratture esposte o tagli insidiosi
ad effetto iceberg, piccoli all'esterno e vasti in profondità
(come descrivono gli studi dell'Università di Pisa e gli
stessi cacciatori e loro veterinari).
La crudezza e la ferocia dei rapporti dei cinghialai con i cani
della squadra è verificabile su internet.
Sono gli stessi cacciatori che si improvvisano veterinari per il
primo soccorso di cui sono riccchi di istruzioni i loro siti web.
Naturalmente gli interventi vengono fatti senza anestesia ma su
un animale legato e reso inoffensivo.
Si legge per esempio: "Nei casi di sfondamento del torace,
i lobi polmonari (questi ultimi si riconoscono perchè
sono di colore rosa intenso e fuoriescono ritmicamente dalla ferita
del torace) vanno delicatamente reinseriti all'interno possibilmente
utilizzando dei guanti di lattice, tamponando poi il foro con le
solite garze o panni puliti legati attorno al torace".
Oppure: "Se l'arteria o la vena recisa è visibile,
potete pinzarla per fermare l'emorragia. Un cenno particolare va
fatto per le ferite al collo, punto questo dove si trovano dei vasi
sanguigni molto grossi e il rischio di emorragie mortali è
altissimo. Si suggerisce in questo caso........". E ancora:
"Disinfettare le ferite superficiali, abrasioni od irritazioni
cutanee ed eventuali ferri chirurgici da usare".
Ma, le facili istruzioni che si leggono sui siti e che legittimando
gli interventi accomunano il dilettante al professionista, il cacciatore
al veterinario, non sempre sono seguite o ben eseguite perchè
in realtà i cacciatori non sono veterinari. Infatti si leggono
anche frasi che descrivono manipolazioni e uccisioni, esperimenti
di interventi che si risolvono per il cane in grandi sofferenze
e lunghe agonie finite poi con una fucilata. "Nella mia
lunga carriera di cacciatore ho abbattuto almeno una dozzina di
animali irrecuperabili e non mi ha mai fatto piacere, ma meglio
questo che costringerli ad una vita da invalidi che non gli e' propria";
"........mi chiamo L.C. e sono il presidente della squadra
di caccia al cinghiale del ......., avendo perso ben quattro cani
nell'ultima battuta, di cui due li ho dovuti finire personalmente
siamo disponibili a rilevare cucciolate di meticci braccoidi purche'
gratuiti (siamo una piccola squadra con pochi fondi)";
"..... mi capita spesso durante una battuta al cinghiale
che qualcuno dei miei cani riporti ferite anche profonde. Non potendo
sostenere i costi del veterinario tutte le volte, ho provato a dare
i punti da solo, ma devo aver sbagliato qualcosa di fondamentale
poiche' la ferita non si rimarginava e alla fine si e' infettata,
cosa che mi ha costretto ad abbattere il cane".
Ma la legge?
Ma dov'è la legge?
E i controlli? E le sanzioni?
I cani aspettano pazienti, come pazienti sono tutte le vittime
della ferocia umana.
Ma chi vuol loro bene, chi li rispetta come esseri senzienti, come
migliori amici, come creature di Dio - chiamiamoli in mille modi
ma sono sempre loro i cani - li considera idestinatari della più
irriducibile azione di difesa.
MOVIMENTO UNA [email protected]
immagini tratte da Promiseland.it
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